Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Da Repubblica del 19 febbraio
Demenziale la tesi che nega la Shoah ma non accetto una legge antinegazionista
Premetto nei termini più fermi che ritengo demenziale la tesi che nega la Shoah, le prove sono inconfutabili, negare i fatti è solo una deriva ideologica. Ciò detto, nettamente dissento dal disegno di legge, già approvato in Senato, che sanziona penalmente i negazionisti. Il varo di tale legge significherebbe riconoscere implicitamente la debolezza delle argomentazioni volte a smontare le risibili, ancorché ignobili, tesi negazioniste. In altre parole, per smascherare una palese e goffa bugia non è necessario incarcerare il bugiardo, ma è sufficiente fare emergere le evidenze derivanti dall’applicazione del comune buon senso. Solo i regimi totalitari hanno imposto per legge le verità storiche. Rammento infine che l’art. 21 della nostra Costituzione sancisce che «tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
Alberto Tettamanzi, Monza, [email protected]
I notai e il pasticcio delle liberalizzazioni
Dopo aver fatto l’avvocato per quarant’anni posso affermare che in Italia sono rare come le mosche bianche le cause contro i notai per responsabilità legata alla loro professione. E con la eliminazione dei minimi tariffari voluta da Bersani, le loro parcelle sono dimezzate per via di una sana concorrenza. Perché allora penalizzarli abilitando avvocati e commercialisti a fare il lavoro dei notai? Perché lo faranno gratis o meglio? No, solo per demagogia. E il risultato lo si vedrà dopo anni quando verranno alla luce le imperfezioni. Basta prendere atto di quanto succede negli Stati Uniti con la litigiosità delle compravendite immobiliari. Vogliamo migliorare il servizio dei notai per i cittadini e ridurne il costo? Si preveda un numero massimo di atti e si aumenti il numero di notai: si eviterà il lavoro a catena delegato a subalterni e si darà lavoro a giovani notai e impiegati.
Luigi Solaro, Asti
Dal Corriere della Sera del 19 febbraio
Nell’era di Internet anche i politici riflettono di meno?
Con due emendamenti si è provveduto a sanare gli errori commessi nella legge di Stabilità per il rincaro dell’Irpef e dei contributi delle partite Iva. Il nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, solo qualche giorno fa, aveva dichiarato: «In Libia l’Italia è pronta a combattere». Ed ecco che ieri lo stesso ministro ha affermato che in Libia l’unica soluzione è quella politica e diplomatica. Grande panico aveva suscitato fra tutti i cittadini l’idea del governo di inserire un’imposta di bollo sui versamenti in banca di contante superiore a 200 euro. Ed ecco, per nostra fortuna, arrivare l’immediata smentita del viceministro dell’Economia Luigi Casero. E mi fermo qui. Insomma, ci dobbiamo abituare a convivere con soluzioni sbagliate o dichiarazioni affrettate per poi attendere, «last minute», le relative correzioni. Si dice che nell’era di internet i ragazzi riflettono di meno. E i politici?
Angelo Ciarlo, [email protected]
Da Il Foglio del 19 febbraio
Colpa di un cristianesimo sminuito il successo dei tagliagole dell’Is
Se oggi ci ritroviamo i tagliagole dell’Is sull’uscio di casa, l’errore non è stato solo di chi volle spazzare via Gheddafi per lasciare in sua vece una no man’s land; l’errore è stato, e di gran lunga più grave, innanzitutto di ordine culturale. Lo ha ricordato con estrema lucidità il cardinal Bagnasco nell’ultima Prolusione al Consiglio permanente della Cei: “… di fronte al fenomeno dell’autoproclamato Stato islamico e al numero di coloro che lasciano l’Europa per sposare il fanatismo omicida, l’occidente dovrebbe fare un serio esame di coscienza e chiedersi il perché di questo arruolamento violento e suicida. Perché? Una ragione è che un certo islamismo fondamentalista riempie il vuoto nichilista dell’occidente…Il mondo occidentale ha svuotato la coscienza collettiva di valori spirituali e morali soffocandola di cose, ma non di bene, di verità e di bellezza”. Parole che fanno, o meglio che dovrebbero far riflettere quanti ancora si cullano, in primis certi maitre à penser e politici nostrani, nel sogno delle magnifiche sorti e progressive della laicità, manco a dirlo intesa come relegazione del cristianesimo nel recinto della coscienza. Lo aveva profeticamente intuito, e in epoca non sospetta, il grande T.S. Eliot: “Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura. E allora si dovranno attraversare secoli di barbarie”. E’ questo che vuole l’Occidente?
Luca Del Pozzo
Da ItaliaOggi del 19 febbraio
I migranti annegati cancellati dai meia europei
All’Europa degli immigrati che sbarcano a Lampedusa o che muoiono nel Canale di Sicilia, proprio non gliene frega niente. Bastava leggere i portali di informazione dei principali quotidiani europei il giorno in cui sono morte oltre 300 persone in mare. Della notizia c’era sì e no una brevina, accompagnata non dalla foto della processione dei carri funebri, ma da quella fornita dalla Guardia costiera italiana che aiutava i sopravvissuti a scendere sulla terra ferma. Addirittura il titolo in inglese di un quotidiano britannico parlava dei 300 morti non come di immigrati o rifugiati o richiedenti asilo, ma come di “paganti passaggio”, cioè come clandestini che hanno pagato una somma alla mafia (libica o di altro paese) per essere imbarcati sui gommoni con i quali fuggire dal Nord Africa. Forse è per questo che all’Europa non interessano i morti nel mare italiano: il business della tratta di esseri umani (di questo si tratta in moltissimi casi) è un reato e chi paga per alimentarlo non merita rispetto, neppure se muore. Qualcuno sa obiettare nulla a questa Europa cinica?
Giovanni Spaccaterra