Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Da Repubblica del 7 febbraio
Non diamo a Renzi quel che è di Machiavelli
Nell’elezione del Presidente della Repubblica è stato evidenziato il capolavoro politico del premier, il quale non ha fatto altro che seguire (consapevolmente o no, ma con sicuro fiuto politico) una delle massime machiavelliane. Nel Cap. XVIII del Principe, Machiavelli afferma: «Non può … uno signore prudente né debbe osservare la fede, quando tale osservanzia li torni contro e che sono spente le cagioni che la feciono promettere. E se gli uomini fussino tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono; ma perché sono tristi e non la osservarebbono a te, tu etiam non l’hai ad osservare a loro. Né mai a uno principe mancarono cagioni legittime di colorire la inosservanzia». Infatti, se patto c’era stato con Berlusconi per un candidato dal quale quest’ultimo sperava ottenere qualche vantaggio personale, l’osservarlo da parte di Renzi “gli sarebbe tornato contro” (la spaccatura nel Pd e la vittoria politica di Berlusconi). Inoltre, erano venute meno le “cagioni che lo feciono promettere” (la ormai quasi approvata legge elettorale e le modifiche costituzionali in dirittura d’arrivo). Per di più il nome proposto (Mattarella) per dirittura morale, onestà e serietà era difficilmente rifiutabile, “cagioni legittime di colorire la inosservanzia”.
Alessandro Marchi, [email protected]
Cécile Kyenge una vera signora
Le parole di Calderoli sono “insindacabili” in quanto Calderoli è un politico e poi è tanto bravo a presiedere l’aula. Non scrivo per attaccare lui o i politici che lo hanno difeso, ma per ricordare ai tanti italiani che hanno a cuore la dignità della persona che le parole usate da Calderoli sono effettivamente razziste, non c’è dubbio alcuno e non c’è bisogno di ulteriori spiegazioni al riguardo. I politici sembrano preda di un’allucinazione collettiva. Mentre lei, gentile Cécile Kyenge, lei rimane una vera signora.
Nadia De Santis, Torino
Dal Corriere della Sera del 7 febbraio
Quei cambi di partito che vanno vietati
È in atto la corsa a gettarsi sul carro del vincitore, lasciando il partito con il quale i politici si sono presentati alle elezioni e sono stati eletti. Centinaia lo fanno a ogni legislatura, accampando motivi più o meno validi. L’art. 67 della Costituzione li protegge: ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita la funzione senza vincolo di mandato. Ma poiché il viavai è così inviso ai cittadini elettori che lo considerano un tradimento, perché non modificare l’articolo? Se una volta poteva aveva un senso, non è detto che lo debba avere per sempre!
Franco Lanzaro, Milano
Dalla Stampa del 7 febbraio
Il Corano è tutto da rileggere. E da reinterpretare
Il discorso del presidente Al Sisi all’università Al Azar del Cairo, pronunciato ben prima dei fatti Parigi, è la dichiarazione ufficiale più forte sulla necessità di una nuova lettura del Corano. «È inconcepibile che l’ideologia che abbiamo santificato renda tutta la nostra nazione una fonte di preoccupazione, pericolo, uccisioni e distruzione in tutto il mondo. Mi riferisco non alla religione, ma all’ideologia – il corpo di idee e testi che abbiamo santificato nel corso dei secoli, al punto che metterli in discussione è diventato molto difficile. Si è arrivati al punto che questa ideologia è ostile al mondo intero. È concepibile che 1,6 miliardi di musulmani uccidano una popolazione mondiale di sette miliardi per vivere da soli? Ciò è inconcepibile». Ciò dimostra che per isolare il fondamentalismo assassino ci vuole una rilettura dei testi, che si liberi da quella che Al Sisi chiama «ideologia, non religione», ma anche che, nonostante le sincere dichiarazioni pacifiche di alcuni, la maggioranza del mondo musulmano è, nel profondo, convinta che il Corano insegni la guerra santa. Mi auguro sinceramente che questa rilettura avvenga rapidamente ed estesamente, ma, mi sembra, l’ostacolo da superare sta proprio nel Corano. Ci sono almeno 8 Sure che parlano in modo esplicito di guerra santa. Ne cito solo una: “Il vostro Signore vi renderà vittoriosi e ciò per uccidere ed umiliare i miscredenti, i quali saranno così i perdenti in questa e nell’altra vita”. Io temo che non sia solo una questione di interpretazione basata su una ideologia sbagliata, come pensa il generale Al Sisi. È il fondamento che va riformato. L’Islam avrebbe bisogno di un nuovo profeta che, come Gesù fece con la legge ebraica, dica «Voi avete udito che fu detto agli antichi… ma io vi dico…» e che riassuma tutto nei due comandamenti: «Ama il Signore con tutto il tuo cuore» e «Ama il tuo prossimo come te stesso».
Marcello Favareto
Dal Messaggero del 7 febbraio
Comune di Roma con mafia e senza servizi essenziali
Inizio dell’anno, bilanci, pensieri profondi, tentativo di capire perché certi fatti vengono affrontati e denunciati in modo eclatante in certi momenti anziché in altri. Premetto di sentirmi un po’ membro del Cpc (Club presunti complotti). Però sono anche romana dalla nascita, cresciuta, vissuta e residente da sempre in questa bellissima quanto pessimamente amministrata città. Il sospetto, anzi diciamo la certezza, che la solo recentemente scoperta di Mafia Capitale trovi buona e generosa ospitalità in un carrozzone come il Comune di Roma ce l’ho nel Dna, come, credo, non pochi romani. Il Comune, extra-large in quanto a dipendenti diretti e non, sta offrendo da parecchi mesi malgrado questa grossa forza lavoro tali e tanti spettacoli devastanti, con l’assenza di servizi essenziali come manutenzione strade e marciapiedi, sorveglianza città, illuminazione, raccolta rifiuti, trasporti urbani, per citare solo i non pochi fondamentali per i quali noi disgraziati romani-antichi strapaghiamo alte tasse senza ricevere in cambio niente o quasi.
Gianna Calabresi, Roma
Anche i magistrati, purtroppo, fanno le veline
Siamo tutti veline: apparire e mettersi in mostra è ormai un costume diffuso e se talvolta è frutto di volontà di protagonismo per uscire dall’anonimato, molto spesso assume connotati strumentali per dar vita a campagne politiche e/o culturali. In testa alla classifica troviamo, ahimè, i magistrati che, anziché limitarsi a indagare con scrupolo e massimo riserbo, anticipano notizie anche molto “sensibili” sulle inchieste e, non di rado, anche sentenze, massacrando persone solo indagate: e mettendo in moto il cosiddetto, e deprecabile, circuito mediatico-giudiziario, cui si accodano presunti testimoni, parenti delle vittime, esperti, psicologi, parlamentari e via dicendo.
Enrico Venturoli, Roma
Da Repubblica del 8 febbraio
Insulti a Kyenge: Calderoli è da mandare in tribunale
Caro Augias, basta! Non ne posso più come elettore Pd di comportamenti politici ma prima ancora civili di così basso livello. Ho sopportato e sofferto i famosi 101 con la mancata elezione di Prodi, che tra l’altro non hanno mai avuto il coraggio di venire allo scoperto comportandosi da vigliacchi. Adesso la Kyenge e l’appoggio dato a Calderoli per il suo insulto razzista quando disse che un ministro della Repubblica, nera di pelle, gli ricordava un orango. Perché non dovrebbe andare davanti a un giudice a spiegare le sue “ragioni” come uno qualunque di noi? Poi c’è stato il dietrofront, pare che in aula voteranno a favore. Come si dice in Veneto «l’è peso il tacon del buso». Mi faccia una cortesia: pubblichi i nomi dei senatori del Partito democratico che fanno parte della Giunta per le Immunità. Non vorrei correre il rischio di votarne qualcuno alle prossime elezioni. Sono stanco, deluso e amareggiato. Ma che siamo diventati?
Aldo Franco, Verona, [email protected]
Un minimo di riconoscenza verso Mario Monti
Non posso che sottoscrivere quanto scritto ieri da Francesco Merlo sul destino di Monti. Troppi italiani hanno la memoria corta. Nessuno ricorda come il suo governo ci ridiede dignità internazionale, mostrando il volto dell’Italia perbene. Il passaggio drammatico che ci trovammo ad affrontare forse non è mai stato compreso bene. Ci furono errori? Sicuramente. Ma Monti ci aiutò a rialzare la testa. Un minimo di riconoscenza gli va riconosciuto.
Maurizio Monego, [email protected]
Vendere la Tachipirina al supermercato è un rischio per il paziente?
Riaffiorata l’ipotesi della liberalizzazione della vendita nelle parafarmacie dei farmaci di classe C, subito si sono fatte sentire le voci contrarie, compresa quella del ministro Lorenzin. Ma davvero si può pensare e far credere, ad esempio, che la vendita della Tachipirina nei supermercati da parte di abilitati all’esercizio della professione di farmacista «metterebbe a rischio la sicurezza dei pazienti e potrebbe avere ripercussioni sul Patto della Salute che si sta chiudendo con le Regioni?». Anche la logica e la realtà subiscono violenza quando la cura è per gli interessi di parte e non per quelli di tutti.
Antonio Santoro, [email protected]
Dal Corriere della Sera del 8 febbraio
Se questa è l’informazione per la tv di Stato
A gennaio sono rientrato in Italia, dopo un soggiorno all’estero, ho cercato di capire attraverso la televisione, in particolare le reti nazionali, quali fossero gli interessi attuali dei miei concittadini. Dalle trasmissioni giornaliere ho dedotto quanto segue, più o meno in ordine d’importanza: 1) Calcio, campionato, coppe, coppette. 2) Cibo, crudo, cotto in mille maniere. 3) Concorsi a premi, con quiz, spesso banali. 4) Dibattiti politici, dove tutti parlano contemporaneamente soprattutto per zittire l’avversario. Ultimo, con martellamento giornaliero asfissiante, spot per ricordare il più importante evento dell’anno: il festival di Sanremo. Io credo che se c’è una cosa che gli italiani ricordano benissimo, fra gennaio e febbraio, sono appunto il costoso Festival e il canone televisivo… Tutti gli altri problemi sembrano appartenere a un altro pianeta. Ma mi rifiuto di credere che questo sia il modo in cui gli italiani desiderano essere informati da una televisione di Stato.
Umberto Sgargi, [email protected]
La legge sulla reversibilità per le badanti c’è già
Un lettore chiede, con riferimento a matrimoni “furbi” fra giovani badanti e anziani pensionati, “a quando una legge che rapporti la pensione di reversibilità agli anni di matrimonio”. Ebbene, c’è già: dall’1 gennaio 2012 (riforma Monti-Fornero) in caso di matrimonio contratto dopo i 70 anni e con differenza superiore a 20 anni, l’aliquota di pensione al coniuge superstite è direttamente proporzionale alla durata del matrimonio: si va dal normale 60% se la durata supera i dieci anni, via via a scendere fino al solo 6% se la durata del matrimonio è di un anno.
Marco Anelli, Conegliano (Tv)
Dal Corriere della Sera del 9 febbraio
La Rai dovrebbe ricordarci sempre l’abbonamento
La Rai ci ricorda di rinnovare l’abbonamento solo da dicembre a febbraio. Io propongo che lo faccia tutto l’anno e che i partecipanti alle trasmissioni debbano avere l’abbonamento in corso. Idem per tutte le iniziative che coinvolgono il pubblico.
Paolo Novaresio, Torino
Expo occasione per salvare la tradizione contadina
Ci sono voluti decenni per distruggere una cultura contadina nostrana che aveva una tradizione nobile e antichissima in nome di una industrializzazione che solo in parte ha significato progresso e sviluppo. Lo stesso regista Ermanno Olmi è intervenuto sulla necessità di custodire la terra e le ricchezze che produce. La ripresa passa anche e soprattutto attraverso il rilancio di una tradizione contadina scritta nel Dna del popolo italiano. In tal senso Expo potrebbe rappresentare un’occasione da non perdere.
Gabriele Salini, [email protected]
Salviamo la Grecia andandovi in vacanza
Sono d’accordo con l’economista Reichlin sul fatto che bisogna salvare la Grecia. Noi italiani della Grecia fummo cittadini a pieno titolo, mentre gli europei ne hanno ricevuto, come noi, la civiltà. Ora essa si trova in gravissima difficoltà, dovuta anche ai tanti privilegi interni e a politiche che nel tempo si rivelarono disastrose. Non è semplice uscirne senza grandi sacrifici e senza l’aiuto delle istituzioni internazionali, in primis quelle europee. Tuttavia, anche i semplici cittadini dell’Europa potrebbero darle una mano. Questo, appunto, è un appello affinché quanti dell’Europa decideranno l’estate ventura di trascorrere le vacanze all’estero, dirottino le loro preferenze verso la Grecia per un gesto di vicinanza e solidarietà.
Lorenzo Milanesi, Milano
Da Repubblica del 10 febbraio
Ma il Primo Maggio a lavorare sono in tanti
Ci sono preoccupazioni per quanti saranno i lavoratori disponibili per realizzare la “Turandot” alla Scala di Milano il Primo Maggio, in occasione dell’Expo. Credo e spero che sia un’inutile diatriba. Sono certo che, fermo restando il diritto alla festività del Primo Maggio, i lavoratori della Scala aderiranno a far partire uno spettacolo così importante per l’immagine dell’Italia. Basterebbe che per un attimo pensassero a quanti il Primo Maggio lavorano regolarmente. Qualche esempio? Chi lavora sui traghetti, i piloti e il personale di volo e di terra degli aerei, i ferrovieri sui treni e nelle stazioni, le forze dell’ordine tanto per citarne alcuni. Lavorando il Primo Maggio — per una volta — rendono un servizio eccellente all’Italia. Potrebbero esserne orgogliosi e recuperare in altra data la giornata di vacanza (magari il primo luglio per fare un bel ponte e andare al mare).
Giovanni Conte, [email protected]
Hanno scelto il Primo Maggio per dividere
Per quale motivo la serata inaugurale dell’Esposizione universale alla Scala è stata fissata proprio il Primo Maggio? Non sapevano, governo e Expo, che il Primo Maggio è la festa dei lavoratori? Forse ai lavoratori non hanno pensato, ed è una distrazione grave. Se ci hanno pensato, hanno voluto sfidare un simbolo del lavoro. Davvero la data non può essere spostata? Siccome la battaglia ideologica è stata già dichiarata, è giusto rifiutarsi di lavorare. Il Primo Maggio non appartiene al premier Matteo Renzi, ma a tutti noi.
Alessandro Spanghero, [email protected]
Caro Giletti, il libro gettato a terra è segno di inciviltà
Ho visto — come milioni di italiani — Massimo Giletti, conduttore de “L’Arena” su Rai Uno, buttare per terra un libro di un autore con il quale era in disaccordo. E ha fatto bene Mario Capanna a pretendere pubblicamente che lo raccogliesse e chiedesse scusa. Sono un editore che fa libri con grandi sacrifici economici. Il comportamento di Giletti mi ha ricordato che il suo gesto è “figlio” di chi i libri li bruciava, che fa parte di una cultura che dovrebbe essere bandita da una trasmissione pubblica. Invece di educare i telespettatori al rispetto del libro, è un messaggio di intolleranza, sopraffazione e inciviltà.
Giuseppe Galzerano, Casalvelino Scalo (Sa)
Con i vip dei conti svizzera forse ci sono anche idraulico e dentista
Sui vari Valentino Rossi, Flavio Briatore, Valentino ecc. potevamo pure immaginare che avessero conti milionari in Svizzera. Dei vari “Mario Rossi”, industriali, artigiani, manager o commercianti, ci piacerebbe sapere. Magari c’è anche l’idraulico che ci viene a riparare il rubinetto con il suo vecchio furgone scassato o il dentista che ci fa lo sconto.
Fausto Salvalai, [email protected]
Dal Corriere della Sera del 10 febbraio
La semplificazione spiegata in 30 (!) pagine
In caso di risoluzione del rapporto, per pagare i contributi previdenziali per un lavoratore domestico non valgono le normali modalità di versamento dei contributi trimestrali. Si possono ottenere le informazioni consultando, nel sito dell’Inps, il documento intitolato «Semplificazione del flusso di selezione del bollettino per il pagamento online», che in italiano sarebbe traducibile in «Semplificazioni per i pagamenti online». Ebbene, il documento è lungo 30 pagine!
Massimo Bugatti, Perugia
Renzi ci dica che cosa c’è nel Patto del Nazareno
Da troppi giorni assistiamo alle reciproche accuse di critica e difesa del patto del Nazareno, strumentalizzato anche in occasione dell’elezione del capo dello Stato. Se è vero che nel patto non c’era il riferimento all’elezione del presidente, perché Renzi non pubblica le righe (poche, ne sono certo) che sono state redatte e sottoscritte ormai un anno fa?
Raffaello Pasqualotto, Milano
Dalla Stampa del 10 febbraio
I cassintegrati impieghiamoli così ed eviteremo le truffe
Prendendo spunto dalla vicenda dei piloti ex-Alitalia che, pur percependo un lauto indennizzo, lavorano a tempo pieno ben rimunerati, vorrei fare una proposta. I cassintegrati, purtroppo molti attualmente, dovrebbero essere tenuti a prestare, anche solo a tempo parziale, una attività sociale tipo volontariato o servizio civile. Gli ambiti di impiego sarebbero molteplici, dall’assistenza in musei e nelle mense per i poveri all’animazione in oratori e case di riposo, dalla sorveglianza in giardini e parchi pubblici alla manutenzione boschiva, e decine di altri servizi, a secondo della professionalità e dell’inclinazione di ciascuno. Tali attività sarebbero proficue alla società ed alla singola persona impegnata, che si sentirebbe comunque utile ed eviterebbe di dover ciondolare tra le chiacchiere dei bar ed il divano di casa, e limiterebbe anche il fenomeno del lavoro in nero, penalizzante per gli operatori regolari.
Renzo Formento
Dal Messaggero del 10 febbraio
L’importanza delle farmacie
Ho 56 anni e sono un farmacista, titolare dal 1988 di una piccola farmacia rurale in un piccolo quartiere dell’hinterland romano. Come tante farmacie rurali sparse in modo capillare rappresento per i miei cittadini l’unico presidio sanitario di facile e sicuro accesso, riferimento non solo per problematiche inerenti la salute. Infatti in questi anni la mia piccola farmacia, come tutte le altre farmacie italiane, ha svolto servizi non remunerati di conforto ai propri cittadini. Siamo stati in questi anni: 1) non solo presidio sanitario ma centro di ricezione delle problematiche sociali del territorio; 2) punto di riferimento del servizio sanitario nazionale grazie alla distribuzione capillare nel territorio resa possibile dalla pianta organica; 3) punto di riferimento per i diritti del malato; 4) ente territoriale di promozione della salute. 5) Centri di orientamento per l’accesso socio-sanitario; 6) centro di farmacovigilanza; 7) oasi ecologica per la salvaguardia dell’ambiente; 8) centro di ascolto sociale e handicap; 9) primo sostegno tabagismo- alcolismo e tossicodipendenza; 10) sostegno per il disagio psichico. Ora l’ennesimo attacco dei poteri forti mette a rischio la nostra storica sopravvivenza e quindi funzione che abbiamo sempre svolto con presenza e competenza nei territori più difficili ed isolati del nostro Paese. Prego quindi il premier Renzi di non voler smantellare un servizio tanto apprezzato quotidianamente dai nostri cittadini ed evitare che la Gdo spenga le ultime insegne dei negozi di questi piccoli centri che ancora impediscono ai nostri quartieri di trasformarsi in banlieue come accaduto in Francia, dove la proliferazione dei centri commerciali ha desertificato molti quartieri periferici consegnandoli alla criminalità e rendendoli poco sicuri per i cittadini
Felice Restaino, Roma