I 16 trend del futuro

I 16 trend del futuro

Noi investiamo in imprenditori che hanno idee rivoluzionarie. Non facciamo investimenti basati su tesi pre-sistenti in specifiche categorie”. Così Andreessen Horowitz, una delle più famose società di venture capital della Silicon Valley, ha presentato l’elenco dei 16 trends che stanno emergendo nel magico mondo dell’innovazione.

Se da una parte – ci tengono a precisare – le “categorie” preconfezionate sono tutt’altro che funzionali per valutare proposte di investimento, dall’altra il team composto – tra gli altri – da Marc Andreessen, Chris Dixon e Scott Weiss si ritrova quotidianamente a ragionare su una serie di temi a cui vale la pena dare uno sguardo per capire come la tecnologia e le sue applicazioni stanno cambiando il nostro mondo.

Andresseen Horowitz dal 2009 svolge attività d’investimento in capitale di rischio finanziando l’avvio e la crescita di startups in settori a elevato potenziale di sviluppo. In altre parole, finanziano startups in cambio di equity (una quota della propria società), accompagnandole nel processo di crescita ed espansione con l’obiettivo di dismissione/cessione in un arco temporale che va dai 4-6 anni. Ad oggi amministra fondi da $2.5 miliardi e ha finanziato, tra le altre, AirBnb, Box, Facebook, Foursquare, Groupon, Jawbone, Pinterest, Skype, Slack, Twitter, Zynga.

L’elenco dei trends è in costante aggiornamento ed è inevitabilmente destinato a cambiare nel tempo ma fornisce un’istantanea del pensiero della società di venture capital, all’inizio del 2015.
 

  • Realtà virtuale: secondo Chris Dixon, le prossime decadi della realtà virtuale saranno similiai primi anni in cui ha visto la luce il “film”. I registi non avevano alcuna idea su ciò che avrebbe potuto funzionare e cosa no: come scrivere, come riprendere, come lavorare sulla pellicola…Dopo decenni di esperimenti hanno inventato la grammatica del film. Ecco, con la realtà virtuale stiamo entrando in un simile periodo di esplorazione.
     

  • Sensorification” delle imprese: i sensori applicati a macchine e telefoni, sono oggi utilizzati come “scorciatoie” che ci vengono messe a disposizione per fruire in modo più immediato di servizi e applicazioni. Ad esempio, invece di dover digitare manualmente ogni volta la posizione nella quale ti trovi, il GPS informa i nostri telefoni che “tu sei qui”, rendendo possibile il funzionamento di tutte le altre applicazioni in automatico. L’introduzione nelle aziende di una quantità sempre maggiore di sensori rimpiazzerà una miriade di azioni che ci portano a relazionarci quotidianamente con le “macchine”. Un giorno potremo concentrarsi solo su cose più “semplici, creative e divertenti”, come suggerisce Scott Weiss.
     

  • Machine Learning + Big Data: l’innovazione più dirompente del mondo dei big data è la fase predittiva – l’abilità di processare le informazioni che abbiamo collezionato, elaborare dei modelli e predire l’ignoto basandoci su ciò che abbiamo già visto. La capacità di apprendimento delle macchine (Machine Learning) sta ai big data come la capacità di apprendere dell’uomo sta all’esperienza di vita: noi, in ogni momento della nostra vita, estrapoliamo informazioni utili dalle esperienze del passato per gestire le situazioni che non ci sono familiari. Il Machine Learning non diventerà un’attività a sé stante bensì una proprietà, un attributo di ogni applicazione (Peter Levine).
     

  • The Full Stack-Startup, la startup “integrata” : Il vecchio approccio alle startups consisteva nel sviluppare nuove tecnologie, per poi venderle alle aziende dominanti sul mercato. Il nuovo approccio “full stack” consiste nel costruire servizi e prodotti completi, diretti al consumatore, bypassando tutti i competitor. Un buon esempio è la contrapposizione Apple-Microsoft. Per anni, Microsoft ha costruito solo piccoli pezzi dell’intera catena – il sistema operativo, le app – affidandosi ai partner per costruire semiconduttori, assemblarli e venderli. Apple ha integrato tutto: dal disegno dei microchip, al telefono, al sistema operativo fino al packaging. Questo genere di startups non solo riescono a trattenere gran parte del beneficio economico che forniscono all’utente ma riescono anche a fornire al consumatore la migliore delle esperienze possibili perché detengono il controllo completo di tutti i processi. Secondo Dixon, non si tratta di una semplice azienda integrata verticalmente: è qualcosa di più. Si parla di startup tech che costruiscono un’esperienza completa, aggregando funzioni “non tech” intorno al loro cuore tecnologico, per andare oltre le aziende esistenti. Altschool, Buzzfeed, Harry’s, Nest, Tesla, Warby Parker, sono alcuni esempi.
     

  • Salute digitale: gli strumenti che rappresentano le fondamenta della medicina moderna sono oggi programmati da persone che sanno come scrivere codice (ma che non conoscono nulla di medicina) ed utilizzate da medici (che non sanno nulla di come si programma). L’ultimo step di questa catena è l’emergere di app che propongono diagnosi, analizzando e, prima ancora, estrapolando dati dai nostri corpi. L’interpretazione dei dati in ambito medico sta per diventare sempre più di dominio del software e sempre meno di specialisti del settore, come suggerisce Balaji Srinivasan.
     

  • Online marketplaces: stanno emergendo nuovi marketplaces. Il mobile sta gettando le basi per una nuova generazione di marketplace più intuitivi e “veloci”, pensati esclusivamente per questo device; si stanno facendo strada i “people marketplace” dove i consumatori possono trovare sempre più servizi e prodotti su misura; altri stanno inoltre esplorando nuovi mercati, come quelli del B2B, rivolgendosi direttamente alle aziende. Perché questi modelli raggiungano il successo, secondo Jeff Jordan, è necessario che il principio di “competizione perfetta” venga garantito da sistemi trasparenti dove tutti gli utenti hanno accesso alle stesse informazioni.
     

  • Sicurezza: man mano che le minacce di hacker e di virus si allontanano dai nostri computer personali e dai centri di raccolta di dati privati per spostarsi verso il cloud e il mobile, una nuova schiera di aziende sta nascendo. Nuove piattaforme, nuovi sistemi per difenderli, nuove opportunità di mercato.
     

Continua…

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