Il dramma della temperatura giusta in ufficio

Il dramma della temperatura giusta in ufficio

Uno dei problemi da primo mondo più diffusi e fonte di litigi anche lunghissimi, è quella per la temperatura degli uffici. Sembra una banalità, ma mettere insieme sotto un tetto tante persone diverse significa radunare tanti organismi che funzionano ognuno a modo suo, con termoregolazioni differenti e livelli di tolleranza disomogenei.

Insomma, se qualcuno ha caldo, ci sarà sempre qualcuno che avrà freddo. Sarà difficile trovare un equilibrio sulla temperatura da tenere. Il problema diventa ancora più spinoso perché va a toccare la produttività del lavoratore: stare seduti con i brividi non aiuta a concentrarsi sulle cose da fare, tanto quanto se si hanno le vampate di calore.

E allora che si fa? Non è facile. Ci sono alcune università che hanno stabilito delle temperature ideali, sulla base di ricerche su clima e metabolismo. Per la Cornell University è 25 gradi centigradi. Ma per la Helsinki University sono 21,5. Insomma, non c’è accordo neanche tra scienziati. Se si pensa che Facebook, nella sua sala incontri, la fissa a 15°, forse più si sta al freddo e più vengono buone idee (oppure è tenuta bassa per far sì che a nessuno venga voglia di perdere tempo lì dentro).

Questa infografica, elaborata dall’azienda di riscaldamento e ventilazione Andrew Sykes, mostra come la temperatura possa influire sulla produttività. E come possa generare conflitti tra i lavoratori.

Per vedere l’infografica completa, clicca qui

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