L’olio italiano che fa il giro del mondo su Emirates

L’olio italiano che fa il giro del mondo su Emirates

Il gigante e il bambino. Al primo – Emirates – il termine si addice: basta pensare che la compagnia di bandiera dell’Emirato Arabo di Dubai ha in ordine 302 aeromobili, per un investimento che sfiora i 140 miliardi di dollari. Al secondo – Castello Monte Vibiano – l’infanzia forse va un po’ stretta ma rende l’idea di grandezza. Ma andiamo per ordine. È indiscutibile (e sempre crescente) l’attenzione che Emirates dedica al wine & food sui propri aeromobili. Due numeri a dimostrarlo, al di là dei riconoscimenti internazionali e delle parole di apprezzamento dei frequent flyers. Il primo è 18: sono le variazioni al menu classico che possono essere richieste alla prenotazione del biglietto (o almeno 24 ore prima del volo). Si va dalle proposte per indù o diabetici a quelle per vegetariani o “fissati” con il pesce o ancora ipocalorici. Il secondo numero è 1,2: le milioni di bottiglie che sono custodite dalla cantina Emirates a Burgundo (Francia), si tratta di un investimento stimabile sul mezzo miliardo di dollari e che ha il compito di far bere al top i viaggiatori. In qualche caso, i vini si potranno assaggiare solo nel 2020. Per la cronaca, ogni giorno, una sessantina di etichette – francesi in maggioranza ma attualmente ci sono 24 italiane – sono servite a bordo.

La tenuta di Castello Monte Vibiano a Marsciano, a pochi chilometri da Perugia

In questo kolossal enogastronomico tra le nuvole, c’è un pezzo importante di made in Italy: l’olio e l’aceto balsamico, scelti dalla compagnia di Dubai, sono quelli di Castello Monte Vibiano. Il sogno diventato realtà nasce a Marsciano, a pochi chilometri da Perugia: la bellissima tenuta da 800 ettari della famiglia Bologna con il castello del XVI secolo, la cappella, gli alberi secolari tra viti e ulivi. Come in un film medievale ma dietro l’immagine c’è tanta sostanza, non solo per la tecnologia in cantina e in frantoio ma soprattutto per la scelta radicale, fatta nel 2008. «In realtà, abbiamo cominciato a rincorrere l’obiettivo di annullare tutte le emissioni di gas serra – dice Lorenzo Fasola Bologna, Ceo dell’azienda umbra – e ci siamo riusciti investendo circa 7 milioni di euro. Poi nel 2008, ho deciso che dovevamo arrivarci con soluzioni interne, senza acquistare crediti di CO2 dall’esterno come dicono gli specialisti». Da qui la cosiddetta “360 Green Revolution” che ha toccato ogni aspetto: dal fotovoltaico al biodiesel, dalle vernici antialbedo sui tetti al sistema Rfid per monitorare quante volte i trattori passavano vicino alla stessa pianta Tutto lo sforzo è stato premiato: nel 2010, Castello Monte Vibiano è stata la prima azienda agricola italiana a ricevere la certificazione ISO 14064 DNV. «Il che vuol dire zero emissioni e altissima qualità del nostra lavoro» commenta (giustamente orgoglioso) Fasola Bologna.

Le porzioni sono monodose refrigerate, che impiegano appena 10 minuti per scongelarsi: oltre alla praticità e al consumo preciso di olio, questa soluzione permette di ridurre l’impatto ambientale provocato dalle bottiglie di plastica.  Una domanda sorge spontanea, vista la tipologia dell’azienda: meglio produrre olio o vino? «Non è l’anno giusto per rispondere, visto la stagione oleica negativa. Comunque, in condizioni normali, il primo consente un cash flow rapido mentre chi punta a vini di altissima qualità deve aspettare anni: per questo motivo, un’azienda moderna come la nostra mette sul mercato sia etichette al top come il Colli Perugini Rosso l’Andrea (già Tre Bicchieri nonché premiato dal Gambero Rosso per la “Viticoltura sostenibile”, ndr) come bottiglie più “leggere”, anche vendute on-line sul nostro sito, con prezzi inferiori a dieci euro». Detto questo, la factory ha sempre voglia di sperimentare. «Seguiamo dal ‘98 un piccolo vigneto, circoscritto da mura del 1200: una produzione di vino in esclusiva per un club, le prime bottiglie verranno aperte quest’anno. Lo chiamiamo il nostro Pètrus…»

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter