Come far diventare il sindacato una cosa utile

Come far diventare il sindacato una cosa utile

Scendono in piazza e in politica, vanno in tv, organizzano scioperi. Ma il sindacato, davvero, a che cosa serve? La quinta puntata di Domani Lavoro. 10 domande e 10 risposte per trovare un’occupazione (e tenersela), la guida al lavoro firmata da Linkiesta e dai ricercatori del centro studi Adapt, è dedicata al ruolo del sindacato nel mercato del lavoro attuale. Ecco l’Abc per capire come e perché ci si iscrive, quanto costa e quali servizi offrono oggi Cgil, Cisl e Uil a un giovane lavoratore. 

QUI LE PUNTATE PRECEDENTI

Partiamo dalle basi: perché dovrei iscrivermi al sindacato? Posso farlo anche se non ho un contratto regolare?
Il sindacato ha l’obiettivo di rappresentare e tutelare i diritti dei lavoratori, di qualsiasi categoria produttiva: iscriversi serve ad avere un interlocutore che si erga a portavoce dei tuoi interessi e faccia valere i tuoi diritti attraverso varie forme di attività e protesta. Conosciuto anche con l’appellativo di “parte sociale”, è la più antica forma di protezione e di lotta a disposizione dei lavoratori. È importante ricordare che l’adesione al sindacato è libera e che l’appartenenza e l’eventuale svolgimento di un ruolo al suo interno è un diritto garantito per legge (Costituzione e Statuto del lavoratori) e, in quanto tale, non può essere leso. Non è quindi necessaria una qualche tipologia di contratto per potersi iscrivere.

Cgil, Cisl e Uil. Come faccio a scegliere quello giusto per me? C’entrano le mie idee politiche?
La scelta dell’unione sindacale è molto importante e deve rispecchiare le proprie esigenze: sarà il punto di riferimento a cui rivolgersi per ricevere una serie di servizi, ma soprattutto farsi rappresentare. Per capire quale sigla fa più al vostro caso, occorre informarsi sulla sua storia e identità visitando i loro siti internet o recandosi presso la sede più vicina per ricevere tutte leinformazioni necessarie. In Italia i tre sindacati maggiormente rappresentativi sono Cgil, Cisl e Uil. A loro volta sono suddivise in federazioni di categoria, come ad esempio la Fiom Cgil, il sindacato dei lavoratori operanti nelle imprese metalmeccaniche o Cisl Scuola, il sindacato che si riferisce ai lavoratori delle scuole di ogni ordine e grado. Le idee politiche c’entrano nella misura in cui le tre sigle hanno tre particolari visioni del mondo del lavoro e della società: obiettivo comune a tutti è la difesa dei diritti dei lavoratori, ma le modalità di lotta e di espressione nonché l’ideologia seguita, variano. La Cgil è il più antico sindacato italiano e rappresenta un modello sindacale legato all’idea di classe operaia, la Cisl al contrario vuole rappresentare la persona e di conseguenza propone un modello sindacale che tutela l’associato, la Uil è legata al centro e ha forte connotazione laica.

Il sindacato ha l’obiettivo di rappresentare e tutelare i diritti dei lavoratori, di qualsiasi categoria produttiva: iscriversi serve ad avere un interlocutore che si erga a portavoce dei tuoi interessi

Come ci si iscrive al sindacato?
Una volta individuato il sindacato a cui iscriversi, per entrarne a far parte è sufficiente compilare un modulo di adesione prestampato. Il modulo è reperibile online, nella sezione del sito della sigla scelta dedicata al tesseramento: qui è possibile compilare un apposito format con i propri dati per poi essere ricontattati dalla sede più vicina e portare a termine la registrazione. In alternativa, si può scaricare la delega per l’iscrizione dal sito, compilarla e consegnarla al rappresentante sindacale presente in azienda o domandare a lui stesso la documentazione necessaria. Terza opzione: presentarsi direttamente nella sede più vicina del sindacato di interesse e procedere all’iscrizione di persona.

Quanto costa?
Qualsiasi sia il sindacato scelto, il tesseramento ha un costo, che può essere pagato a rate, con una trattenuta in busta paga o un versamento mensile tramite Rid (rapporto interbancario diretto) bancario, oppure in un’unica soluzione, versando l’intera quota all’atto del tesseramento (con bollettino postale). Il costo generalmente corrisponde a circa l’1% della busta paga mensile.

È possibile revocare l’adesione in qualsiasi momento, semplicemente compilando e inviando due moduli (uno per cancellarsi dal sindacato e l’altro per revocare la delega all’Inps e all’Inpdap di riscuotere i contributi sindacali) alla direzione del personale della propria azienda e alla sede del sindacato. 

Che servizi mi offre il sindacato?
I sindacati mettono a disposizione dei propri iscritti servizi di vario genere: assistenza e consulenza fiscale, catastale, tributaria nonché nelle controversie di lavoro; controllo di buste paga, versamenti e documenti emessi dal datore di lavoro; supporto nell’impugnazione del licenziamento e altri provvedimenti disciplinari; tutela e assistenza del lavoratore nei confronti di enti previdenziali e assicurativi. Non mancano anche casi in cui organizzino corsi di formazione, qualificazione e orientamento professionale o attività culturali e ricreative. Spesso gli associati possono anche godere di convenzioni, quali ad esempio agevolazioni per servizi assicurativi o bancari, sconti per strutture alberghiere, appuntamenti culturali o strutture di divertimento. Cercano, insomma, di affiancare e fornire un sostegno concreto alla vita lavorativa dei propri iscritti. Ma a monte il sindacato ha una funzione ancora più importante, che spesso ignorano i lavoratori stessi: l’esercizio della “rappresentanza” attraverso la firma di accordi vincolanti per tutti i lavoratori cui si riferisce l’intesa. In tal senso la loro attività si concretizza in diversi livelli: nazionale, territoriale e aziendale. A livello nazionale, i sindacati definiscono con le associazioni di categoria datoriali e con la mediazione del governo, i contratti collettivi nazionali, destinati a regolare la disciplina di lavoro di un settore. In generale, i rappresentanti sindacali partecipano alla vita delle aziende e alle relazioni industriali, al fine di proteggere e conservare i diritti dei propri appartenenti e dell’intera classe di lavoratori cui si riferiscono.

I sindacati mettono a disposizione dei propri iscritti servizi di vario genere, dall’assistenza alla consulenza fiscale e tributaria, dalle controversie di lavoro all’assistenza previdenziale

E i patronati? Che cosa sono?
Il patronato è un ente che esercita funzioni di assistenza e tutela in favore di soggetti attivi nel mercato del lavoro, gestito da associazioni di lavoratori, come i sindacati. I patronati svolgono dunque, senza scopo di lucro, i servizi di supporto in diverse materie sopra citate: sicurezza sociale, previdenza, diritto del lavoro e consulenza fiscale ecc. Molte categorie, avendo il proprio sindacato, hanno anche un patronato.

Un datore di lavoro mi offre un impiego a tempo pieno ma mi fa un contratto irregolare. Se lo dico al sindacato cosa succede? Perdo il lavoro o riesco a difendere un mio diritto?
Laddove si verifichi una situazione del genere, un lavoratore per difendere il proprio diritto ad avere una occupazione regolare, può rivolgersi all’ufficio vertenze o all’ufficio legale di un sindacato, previa iscrizione. Dopo di che, l’organizzazione prescelta avrà cura di contattare il datore di lavoro, al fine di segnalare e procedere con la contestazione delle irregolarità.  Successivamente, sarà promosso un incontro per verificare la possibilità di una conciliazione, finalizzata al raggiungimento di un accordo tra le parti che regolarizzi il rapporto di lavoro e che eviti il contenzioso. Viceversa, qualora il tentativo di conciliazione non abbia esito positivo, il lavoratore può procedere con un ricorso, optando per l’assistenza da parte del sindacato, presso il Giudice del lavoro.

Vorrei partecipare a uno sciopero. Ma non ho un contratto che mi tutela. È un mio diritto farlo? Rischio qualcosa?
Il diritto di sciopero è garantito dall’articolo 40 della Costituzione, il cui esercizio prescinde dall’avere o meno un contratto di lavoro. Potrei dunque non essere coperto da un contratto di lavoro, ma partecipare a uno sciopero. La differenza sta nel fatto che se sono regolarmente assunto l’astensione dal lavoro non comporta l’interruzione del rapporto lavorativo per inadempienza contrattuale, ma solo la sospensione della retribuzione per il tempo della sua durata.

E se mi licenziano, indipendentemente dal contratto che ho, cosa può fare il sindacato per me?
Qualora un lavoratore ritenga di essere stato licenziato illegittimamente, può contattare gli uffici che si occupano di vertenze sindacali. Dopo aver vagliato la documentazione necessaria per poter impostare la pratica (lettera di assunzione, lettera di licenziamento, eventuali provvedimenti disciplinari ricevuti negli ultimi due anni, buste paga,) o comunque gli elementi che provano la sussistenza del rapporto di lavoro, sebbene irregolare, insieme al sindacato si valuterà l’opportunità di procedere con l’impugnazione del licenziamento.

Esiste un sindacato per le partite Iva e i lavoratori autonomi?
Le principali organizzazioni sindacali hanno una federazione che rappresenta i lavoratori autonomi e dei lavoratori con partita Iva, queste sono Nidil (Cgil), Felsa (Cisl), Uiltemp (Uil). Queste federazioni rappresentano sia i lavoratori autonomi che quelli atipici. 

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