Il vero sindaco di Roma è Bond, James Bond

Il vero sindaco di Roma è Bond, James Bond

Il sindaco di Roma è Bond, James Bond. Neanche due settimane di riprese e l’atteso film dell’agente segreto più famoso del cinema ha iniziato a cambiare il volto della Città Eterna. I maggiori benefici sono riservati alle location scelte dalla produzione di “Spectre”.  Pulite le strade e risistemato l’arredo urbano, sono stati cancellati i graffiti dai muri e si è provveduto a riasfaltare il manto stradale rovinato dalle ultime piogge. Intanto il bilancio del comune sorride. Per un mese di riprese, solo le tasse per l’occupazione di suolo pubblico porteranno in Campidoglio fino a un milione di euro. Per non contare le ricadute economiche sui romani. L’assessore a Cultura e Turismo Giovanna Marinelli ha calcolato almeno 16 milioni di euro di indotto tra alberghi, ristoranti, attrezzature e comparse. 

Dove non ha potuto Ignazio Marino, è riuscito l’agente al servizio segreto di Sua Maestà. In città si racconta che persino vigili urbani, allettati dai ricchi indennizzi della produzione, ormai facciano a gara per contendersi i turni notturni con relativi straordinari. Una vicenda quasi miracolosa, considerando che a Capodanno gli stessi agenti avevano disertato in massa il servizio. 

Strano a credersi, ma il 24esimo capitolo dell’agente 007 rischia di portare più benefici di un decreto Salva-Roma. Una vera e propria cascata di diamanti. Gli assessori aggiornano i servizi e festeggiano. Nei cinema delle periferie la produzione ha concesso la proiezione gratuita del documentario “Everything or Nothing” sui 50 anni del personaggio di Ian Fleming. Non solo. La squadra di “Spectre” ha deciso di regalare alla città anche uno spot promozionale. Trenta secondi di riprese aeree sulla Capitale, che saranno “donate” sei mesi dopo l’uscita del film. Neanche fosse in campagna elettorale, James Bond ha pensato proprio a tutti. Durante i ciak vicino alla Basilica di San Pietro, sono stati distribuiti pasti caldi ai senzatetto della zona. Mentre decine di studenti del Centro sperimentale di Cinematografia hanno ottenuto la possibilità di partecipare a un incredibile stage sul set del regista Sam Mendes.

Se Sean Connery veniva “dalla Russia con amore”, Daniel Craig arriva a Roma dalla Gran Bretagna. Con una valigetta piena di sterline. Per quattro settimane di riprese in città, il Campidoglio ha già intascato circa 600mila euro. È il valore dell’occupazione di suolo pubblico stando alle normali tariffe in vigore. Eppure il conto potrebbe salire ancora. Stando al programma, mancano ancora due settimane di lavori. E la produzione non ha ancora stabilito con precisione tutte le ambientazioni delle riprese. «Ogni volta cambiano idea – ammettono esausti dagli uffici in Campidoglio – ci stanno facendo impazzire». L’inserimento di nuove location potrebbe persino aumentare gli introiti per le casse pubbliche. È stato calcolato quasi un milione di euro al termine delle riprese. 

E poi c’è l’indotto. Dal Comune fanno sapere che tra «200 persone assunte oltre alle diarie, ristoranti, alberghi, camion, luci, trasporti, pulmini, location, attrezzature, comparse, e tutte le altre spese sul territorio» in città sono già arrivati circa 16 milioni di euro. L’assessore Marinelli assicura che altre risorse arriveranno dal prossimo autunno, quando il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche di mezzo mondo. «Un enorme riflesso positivo per il cineturismo – spiega – che porterà nella nostra città e nella nostra regione turisti da ogni paese rilanciando il posizionamento della nostra offerta turistica a livello internazionale». Non che Roma abbia particolare bisogno di pubblicità per farsi conoscere all’estero, per carità. Ma James Bond offre comunque una promozione globale. E gratuita.

Confrontandosi con la produzione di “Spectre”, l’assessorato a Cultura e Turismo di Roma e il ministero dei Beni culturali lo avevano spiegato chiaramente. «Questa pellicola deve rappresentare un’opportunità per la città». E così nei quartieri visitati da Daniel Craig – per l’occasione affiancato dall’italica Bond Girl Monica Bellucci – entrano in azione squadre di pulizia e restyling urbano. «Intendiamoci – raccontano ancora dal Campidoglio – tutte le produzioni cinematografiche si occupano di pulire le location dove vengono girate le scene. E tutte si fanno carico delle relative spese». Eppure la produzione di 007 avrebbe fatto le cose in grande. «Per le riprese sul Lungotevere hanno bonificato l’intera zona, risistemando ben oltre quello che era stato previsto». Chi si aspetta un piano di riqualificazione generale della città rischia di rimanere deluso. Si tratta comunque di interventi parziali, legati alle esigenze del film. Comunque più funzionali della quotidiana inerzia in assenza di grandi produzioni cinematografiche. E forse non è un caso se nelle settimane prima delle riprese alcuni quotidiani d’Oltremanica avevano lanciato l’allarme sullo stato di degrado della Città Eterna. 

I disagi per i cittadini non mancano. Durante le riprese sono stati chiusi alle auto interi quartieri. Nelle ultime due settimane la gestione già complicata del traffico capitolino ha spesso sfiorato il caos più completo. È inutile negarlo: in questi giorni la presenza di 007 ha reso più difficile la vita di tanti romani. Ma è anche vero che per bloccare la Capitale basta un temporale. Forse non tutta la responsabilità è della spia britannica. Anzi, nel lungo periodo l’agente segreto di Sua Maestà sembra poter riuscire dove decine di sindaci prima di lui hanno fallito. Il programma delle riprese assomiglia a un lungo tour elettorale. Nel rione Monti James Bond – o chi per lui – ha finanziato il rifacimento del manto stradale. Sono state ripulite le aree vicino al museo della Civiltà Romana e a via della Conciliazione, nei pressi del Vaticano. Così come nei pressi del Colosseo e Torre Argentina, altre suggestive ambientazioni scelte dalla produzione. 

Alla faccia dell’organizzazione criminale immaginata da Ian Fleming, stavolta la squadra di “Spectre” ha finanziato la pulizia di Ponte Sisto dove James Bond è arrivato, per esigenze cinematografiche, paracadutato direttamente dal cielo. Ma l’intervento più importante è quello sul Lungotevere, come confermano anche in Comune. Qui sono stati ripuliti argini, banchine e lo scalo de Pinedo, l’antico approdo sul Lungotevere Arnaldo Da Brescia. Nei prossimi giorni toccherà alla zona di via Nomentana. Dove l’Aston Martin di Bond – raccontano che i sampietrini del centro abbiano già messo a dura prova le sospensioni del bolide – girerà un lungo inseguimento dalle parti di Porta Pia. Mancano ancora due settimane. Intorno al prossimo 15 marzo la produzione di Spectre saluterà tutti e andrà via. Finite le riprese, non dispiacerebbe che al posto di James Bond possa tornare in città un altro sindaco. Stavolta uno vero. 

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