Una mappa pubblicata dalla Deutsche Bank. Si rappresenta come apparirebbe l’Europa se le forme e le dimensioni dei Paesi che la compongono non dipendessero dalla geografia fisica ma dal debito accumulato. Le cose cambiano un po’, rispetto alle solite mappe.
Alcuni Paesi “dimagriscono” fino a scomparire, altri si gonfiano in modo consistente. Un esempio è l’Italia, che esplode sotto il suo debito pubblico, mentre la Germania riduce il suo spazio vitale in modo vistoso. La Grecia aumenta, anche se le dimensioni del debito, cospicue rispetto al suo Pil, sono modeste in confronto a quello italiano, mentre la Spagna, che è stata attenta a recuperare, si vede restringere. La Francia è grossa, l’Irlanda anche di più. Mentre la Gran Bretagna mantiene la sua dimensione regolare.
Ma è un male il debito? Di per sé non lo è, anzi: averne una parte accumulata è necessario. Il problema emerge se, nelle varie scadenze di pagamento degli interessi, non si riesce a ripagare (come rischia di fare la Grecia) o non si riesce ad avere una buona tenuta sugli interessi. Ma questo, nella mappa, non si vede.