L’importanza della musica per la produttività

L’importanza della musica per la produttività

La musica rende più produttivi? Dipende. Le teorie si sovrappongono, e ognuno ha le sue esperienze. C’è chi non riesce a lavorare senza e chi, invece, non riesce a concentrarsi. Secondo questa bella infografica di Superfi hanno ragione entrambi. O meglio, entrambi hanno una parte di ragione.

La spiegazione è molto semplice. Secondo diversi studi scientifici, la musica è perfetta per accompagnare i lavori ripetitivi, anche di tipo concettuale. Dà il ritmo e soprattutto, con le sue vibrazioni, crea un’atmosfera di buonumore che il lavoratore immette nella sua attività. Per cui, si fa tutto meglio, più in fretta e con migliori risultati.

È del tutto sconsigliabile, invece, la musica in ambienti in cui serve concentrazione. È cosa dimostrata: negli openspace, se anche si aiuta la cooperazione tra colleghi e migliora la condizione di lavoro in generale, il rumore delle attività di tutti i membri dell’ufficio distrae e diminuisce il lavoro. Bisogna trovare un equilibrio.

Se poi per lavoro si deve scrivere, la musica da ascoltare non deve avere parole (a meno che siano in una lingua che non si capisce, a quel punto è uguale). Distrae, attiva la parte del cervello legata al linguaggio e rende impossibile concentrarsi sul testo su cui si lavora. Meglio la musica classica strumentale.

In ogni caso, per chi volesse approfondire la questione qui c’è l’infografica di partenza. È in inglese, ma molto chiara: