Se volete contribuire alla riduzione di gas serra, probabilmente vi conviene evitare le auto a idrogeno che sono appena state presentate ed acquistare una ben più economica vettura ibrida.
Dopo decenni di ricerca e dimostrazioni su scala ridotta, le auto a idrogeno stanno finalmente facendo la loro prima apparizione ufficiale. Queste vetture utilizzano motori elettrici e l’elettricità che li alimenta non proviene da una batteria ma dall’idrogeno, che viene trasformato attraverso una reazione chimica che avviene all’interno di una cella a combustibile.
Hyunday e Toyota stanno già vendendo modelli a idrogeno, mentre Gm, Honda e altre case automobilistiche stanno sviluppando propri modelli
Negli ultimi anni ricercatori e ingegneri hanno ampiamente ridotto i costi delle celle a combustibili – fino al 95 per cento. Questo e le pressioni per rispondere alle norme sulle emissioni in Stati come la California significano che la tecnologia sta finalmente facendo il suo ingresso sul mercato. Nel 2014 la Hyundai ha cominciato a noleggiare i Suv Tucson a idrogeno, proprio in California. Toyota ha invece lanciato in Giappone la propria Mirai, che dovrebbe arrivare negli Stati Uniti nel 2015. Nel frattempo, GM, Honda ed altre case automobilistiche stanno sviluppando i propri modelli a idrogeno.
Le case costruttrici sono inclini a esaltare le proprietà ambientali di questi nuovi modelli. La Hyundai sostiene che le proprie vetture non emettono anidride carbonica, mentre la Toyota si vanta che le sue vetture a idrogeno non si lasciano dietro “nient’altro che acqua”.
Queste pubblicità, però, sono fuorvianti.
La Toyota si vanta che le sue vetture a idrogeno non si lasciano dietro “nient’altro che acqua”. Queste pubblicità, però, sono fuorvianti.
È vero che la sola cosa a uscire dai terminali di scarico è acqua, ma l’idrogeno che alimenta queste vetture viene principalmente ricavato dal gas naturale attraverso un processo che rilascia una significativa quantità di gas serra nell’atmosfera.
Le celle a combustibili sono comunque più ecologiche rispetto ad alcune delle vetture convenzionali in circolazione. Sulla base di un’analisi della Union of Concerned Scientists, la produzione di idrogeno da gas naturale per la Hyundai Tucson Fuel Cell emette la stessa quantità di anidride carbonica che viene emessa da una vettura con un’autonomia di circa 16 km/l, un risultato certamente migliore rispetto a quello di una versione diesel del Tucson, che ha un’autonomia di 10 km/l. Esistono però diverse auto con autonomie migliori. Persino la Toyota Prius, che è leggermente più spaziosa di una Tucson, ha un’autonomia di 25 km/l, ed è ben più economica di una Tucson Fuel Cell. Questa viene noleggiata per circa 499 dollari al mese, all’interno dei quali è incluso il costo dell’idrogeno combustibile. In alcune regioni è possibile noleggiare una Prius per 159 dollari al mese.
Le tecnologie emergenti per la produzione di idrogeno potrebbero alla fine rendere più economiche e pulite le vetture a idrogeno. L’idrogeno, ad esempio, potrebbe essere prodotto utilizzando risorse rinnovabili per alimentare un elettrolizzatore che separa l’acqua nei suoi atomi costituenti di idrogeno e ossigeno. Il problema è che questo processo è ancora più caro di quello utilizzato per produrre idrogeno dal gas naturale.
L’idrogeno che alimenta queste vetture viene principalmente ricavato dal gas naturale, con molte emissioni di gas serra nell’atmosfera
Nel lungo termine, piuttosto che utilizzare l’energia solare per generare elettricità, e poi utilizzare quella elettricità per separare l’acqua, si potrebbero sviluppare dei catalizzatori per assorbire la luce solare ed utilizzare quella stessa energia per separare l’acqua. Questo semplificherebbe la produzione di idrogeno e la renderebbe più economica. Per il momento, però, il vantaggio principale delle auto a idrogeno rispetto alle elettriche è che possono essere ricaricate più rapidamente. Persino i caricatori più veloci – quelli sviluppati per la Tesla Model S – impiegano 20 minuti prima di dare 200 chilometri di autonomia. Il serbatoio di idrogeno della Hyundai, che è in grado di alimentare la vettura per 400 chilometri, può invece essere riempito in appena 10 minuti.
Nel lungo termine si potrebbero usare meglio le energie rinnovabili per produrre idrogeno
I rifornimenti rapidi sarebbero più convenienti per i tragitti lunghi. D’altra parte, però, per quanto sia stata prevista l’installazione di 40 stazioni di ricarica a idrogeno negli Stati Uniti entro la fine dell’anno prossimo – principalmente come risultato degli investimenti da parte del governo californiano e di alcune case automobilistiche – in questo momento, in tutti gli Stati Uniti, esistono solamente tre stazioni di ricarica a idrogeno.
(traduzione di Matteo Ovi)