Come funziona il linguaggio del corpo: un’antologia

Come funziona il linguaggio del corpo: un’antologia

Quando le parole non bastano, bisogna saper maneggiare bene il linguaggio del corpo, che tutti usano, ma non tutti ne hanno consapevolezza. La postura, i gesti delle braccia e delle gambe, le posizioni, l’orientamento e l’andatura: sono tutti segnali importanti che servono a comunicare cose che, a parole non si può o non si vuol dire. Solo chi è in grado di cogliere questi segnali sa come far volgere al meglio una situazione (ad esempio, in un caso di flirt, o in una trattativa di affari), prendendo le giuste misure. Per questo, si sente la necessità di una breve antologia dei gesti più importanti: dal sorriso alla posizione delle gambe. Per molti, sarà solo un ripasso. Ma il ripasso, fin dai tempi delle scuole, è sempre consigliato.

Il sorriso
Impossibile simularlo davvero. Il classico sorriso di circostanza, che non ha nulla a che vedere con il sorriso Duchenne, mostra sempre i suoi limiti, che sono le increspature ai lati del viso. Se non ci sono, nonostante tutti gli sforzi, allora il sorriso è finto. Per chi lo deve fare, il consiglio migliore è di non sorridere proprio: basta abbozzare una smorfia di approvazione, o mantenere un’aria serena. Permette di non tradirsi, e regala anche un certo fascino.

La voce
Il punto più problematico è parlare: difficile che la voce non esprima i profondi sentimenti che attraversano, in quel momento, l’anima. Di solito le donne, quando si trovano a parlare con persone cui sono interessate, hanno momenti di picchi e di bassi incontrollati. Saperli individuare è un grande vantaggio. Gli uomini, al tempo stesso, tendono ad abbassare il tono di un’ottava, per darsi un tono. Anche questo, se individuato, regala buone posizioni di vantaggio.

La postura
Il linguaggio dei gesti riguarda tutto il corpo. Se si mantengono le braccia conserte, si è diffidenti, si pensa ad altro, si sta sulla difensiva. Lo stesso vale per le gambe incrociate. La posizione dei piedi rivela se si è a proprio agio (se rivolti verso l’interlocutore, ad esempio) o se si preferirebbe essere altrove (se rivolti verso l’esterno).
Da seduti, se si è appoggiati allo schienale con comodità, si comunica la propria tranquillità e il controllo della situazione. E se i gesti delle gambe e delle braccia sono ampi, la si sottolinea.
Se i gesti dell’interlocutore rispecchiano quelli della persona che si ha di fronte, si evince che tra i due si è creata una buona intesa.

Il contatto visivo
Come è noto, il contatto visivo è un gesto molto importante. Se ci si guarda negli occhi si indica interesse (molto forte) tra le due persone (senza esagerare, eh: non si tratta solo di questioni sentimentali). Ma quando è eccessivo, inoltrato nel tempo e senza battiti di ciglia, potrebbe indicare – al contrario – la volontà di mentire (proprio per assecondare il fatto noto che, se ci si guarda negli occhi, si dice la verità). Le donne, poi, mostrano interesse con un insieme di movimenti ben preciso: sguardo fisso + successivo sguardo abbassato + tocco dei capelli con la mano + di nuovo sguardo fisso. Più o meno così:

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