Portineria MilanoL’avvocato del G8: «I black bloc non vengono da Marte: i NoExpo riflettano»

L’intervista

Mirko Mazzali scuote la testa su una panchina del centro di Milano a poche ore dalla fine del corteo del primo maggio dove circa cinquecento incappucciati di nero hanno preso d’assalto la città, incendiando macchine e lanciando sassi contro la polizia. «Penso che sia un punto di non ritorno per il movimento, penso che lo sia soprattutto dal punto di vista dei processi: c’è il rischio di un inasprimento delle pene». Ex capogruppo di Sinistra e Libertà in comune, (si è dimesso pochi giorni fa in protesta con la mancata approvazione della delibera per mettere in regola il centrosociale Leoncavallo ndr ), avvocato penalista, difensore di diversi manifestanti al processo G8 di Genova, Mazzali è un punto di riferimento del movimento sceso in piazza. C’era anche lui tra le migliaia di persone che hanno sfilato pacificamente in corteo. Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano, lo ha già preso di mira. «Credo sia inutile fare strumentalizzazioni in questo momento. Accusare Pisapia di non aver impedito la manifestazione è da ignoranti che non sanno che i permessi vengono rilasciati da prefettura e Questura».

Perché parla di “punto di non ritorno” dopo quello che è successo?
Bisognerà riflettere tutti insieme su quello che è accaduto. Al momento non ho una soluzione, ma è chiaro che l’episodio di ieri segna la fine di un movimento e l’inizio di un altro

La fine di un movimento?
Perché facendo i dovuti paragoni l’ala organizzatrice e ragionante ha dimostrato di non poter garantire il corteo. A un certo punto si è sciolto, come se ti rubano lo striscione della curva.

E chi non aiuta non vuole passare da “infame” collaboratore della polizia
È chiaro che dopo quello che è successo sempre meno persone andranno in manifestazione. Succederà quanto avvenuto dopo gli scontri del G8, penso ai ragazzini che magari ieri per la prima volta sfilavano in corteo. 

Questo è il fallimento di un movimento che dovrebbe portare in piazza più gente possibile

È molto critico
In una manifestazione dove non mi garantiscono di arrivare alla fine alla fine io non ci vado, sono abbastanza prudente. Per me è stata una manifestazione normale, ma una persona che si trova lì per caso ha paura e poi non ci va più. E questo è il fallimento di un movimento che dovrebbe portare in piazza più gente possibile.

C’erano poche sigle dei centri sociali ieri manifestazione 
C’erano anche queste realtà. Non so nulla dell’organizzazione, ma una parte di corteo era organizzato a livello nazionale e internazionale.

Chi dice che sono fascisti sbaglia. Fanno parte del movimento in senso ampio. Non sono degli alieni scesi di Marte. 

A distanza di 14 anni da Genova si parla ancora di blocco nero e black bloc. E’ mai possibile che i movimenti non abbiano ancora superato questi problemi di organizzazione? Pare evidente che ci sia stata una certa tolleranza da parte dei manifestanti
Su questo non dobbiamo nasconderci. Chi dice che sono fascisti sbaglia. Fanno parte del movimento in senso ampio. Non sono degli alieni scesi di Marte. Qualche parte del movimento ci convive alcuni ci convivono meno, sono organici al movimento no expo o sulla casa. Hanno una modalità di affrontare la protesta che abbiamo visto in piazza e che non dovrebbe coinvolgere l’altra parte del corteo. Sanno cosa vuol dire creare problemi di ordine pubblico e mettono in previsione di essere arrestati. È il loro modo di agire, ne prendo atto. Diverso è il punto quando questo limita la libertà di manifestare degli altri. 

Credo che chi è No Expo abbia diritto oggi più di ieri di poter manifestare la propria posizione

Eppure siamo ancora qui con gli stessi problemi di allora. E l’Expo durerà per sei mesi
Io non credo che sia finito il movimento. È finita una certa rappresentazione del movimento, chi strumentalizza questo episodio per dire che tutti quelli che sono No Expo sono responsabili non è corretto, sbaglia. Io non sono né pro né contro Expo. Non potevamo tornare indietro come amministrazione. Io non l’avrei fatto a Milano, farlo sui terreni dei privati è stato un errore che ha fatto la Moratti che è stata ringraziata da Renzi. Credo che chi è No Expo abbia diritto oggi più di ieri di poter manifestare la propria posizione. 

Il movimento No Expo non c’entra con quello che è avvenuto. Ma ora devono riflettere.

Ora c’è chi accusa il movimento NoExpo di essere violento, mentre in realtà è da otto anni che esiste senza proteste così eclatanti
Il movimento No Expo non c’entra con quello che è avvenuto. Però se tu organizzi una gita e poi quelli che sono in gita con te affogano, la responsabilità non sarà tua ma almeno una riflessione la devi fare. È il momento di farla.

Il Capo della Polizia Alessandro Pansa ha detto che «La tattica adottata per l’ordine pubblico e’ stata scelta vincente”. È d’accordo?
Io credo che le cosiddette regole d’ingaggio siano state corrette, a differenza di Genova non si è cercata la caccia all’uomo, non si sono voluti i feriti. E se in una manifestazione così non ci sono feriti è un successo. I danneggiamenti li si poteva prevedere. Chi critica la gestione dell’ordine pubblico l’avrebbe fatto anche nel caso in cui gli scontri fossero stati più pesanti. Avevano previsto quello che sarebbe successo, hanno evitato il contatto, l’hanno gestita con acume.

Insomma se la polizia avesse cercato il contatto sarebbe stato molto peggio?
Alla fine una manifestazione di questo tipo che si conclude con 11 lievi contusi è un successo.

I fatti di Milano possono avere una ricaduta sulla giunta di centrosinistra di Giuliano Pisapia?
Nessuno nella maggioranza è connivente con i volenti di ieri. Le ricadute ci saranno da punto di vista giudiziario, perché c’è il rischio che si promuovano nuove leggi che potrebbe inasprire ancora di più la partecipazione alle manifestazioni.

Perché le dimissioni da capogruppo di Sinistra e Libertà?
Non mi piacciono i teatrini della politica, sono amareggiato su quanto avvenuto sulla delibera del Leoncavallo perché non è stata fatta neanche discutere. È qualcosa da vecchia politica. Quando succedono queste cose esco dal campo perché la sera mi devo guardare allo specchio.

A Milano nel 2016 chi si candiderà a sindaco per il centrosinistra?
Io vorrei tornare a fare l’avvocato, sento dei nomi, ma il mio candidato sindaco è Pisapia che magari potrebbe cambiare idea. Io sono un consigliere comunale di Sel, ne discuteremo più avanti con il Pd.

Ma se nasce il Partito della Nazione voluto da Matteo Renzi potreste andare separati? Si parla già di Giuseppe Sala attuale amministratore delegato di Expo 2015
Non credo che andremo separati, io credo che non ci sarà il partito della nazione a Milano, non c’è questo pericolo. E Sala non è un candidato credibile, basta pensare ai collaboratori che si è scelto e che poi sono stati arrestati.