Libri letti in volo e poi dimenticati. Secondo un comunicato della British Airways, nel trimestre tra maggio e luglio 2014, i passeggeri della compagnia inglese hanno dimenticato a bordo circa 600 libri.
L’abitudine di leggere in volo è buona e giusta, ma forse le letture affrontate non sono abbastanza convincenti. Oppure – ed è molto più probabile – è tutta colpa della furia con cui, una volta toccata terra, i passeggeri cominciano a sgomitare per scendere dall’aereo. Facile dimenticarsi qualcosa, sopratutto se il pensiero principale è recuperare il bagaglio a mano disperso in qualche cappelliera.
Secondo la ricerca della British Airways il libro più dimenticato in volo è la Bibbia. Forma subdola di proselitismo? Sacrificio per un atterraggio ben riuscito? Chi può dirlo. Per il resto, la lista del 2014 (in attesa che la British rilasci anche quella per il 2015) rivela molte cose sui gusti e le preferenze dei suoi clienti.
Al primo posto c’è Gone Girl, di Gillian Flynn. Con tutta probabilità, la lettura del libro è conseguenza dell’uscita dell’omonimo film. Se poi lo hanno dimenticato, vuol dire che forse il film è meglio del libro (forse).
Segue un thriller di David Baldacci, La serie di King e Maxwell, un classico libro che si compra al volo in aeroporto, e poi al terzo posto un romanzo struggente di John Green, Colpa delle Stelle, del 2012.
Quarto, ma notevole, è il Capitale nel 21esimo secolo, di Thomas Piketty. Il caso editoriale dell’anno, compratissimo e letto pochissimo. Non a caso è tra i più dimenticati in aereo.
Da qui in poi la lista degli altri titoli:
Quinto: Alex Cross, Run, di James Patterson
Sesto: I luminari, di Eleanor Catton, vincitore del Booker Prize 2013
Settimo: Flash Boys, di Michael Lewis, un saggio sul trading finanziario di Wall Street, e best seller della lista del New York Times per almeno quattro settimane,
Ottavo: 50 sfumature di grigio, di E. L James, libro che non ha bisogno di presentazioni.
Nono: Sherlock Holmes: tutti i libri, di Arthur Conan Doyle, per una vacanza insieme al primo detective della storia
Decimo: L’ex avvocato, di John Grisham.
A giudicare dalle letture, sembra che prevalgano le scelte “leggere”, cioè romanzi e thriller. Tanto leggere che possono essere dimenticate senza problemi. Lo stesso destino però colpisce anche il nuovo filone della letteratura finanziaria, cioè Flash Boys di Michael Lewis e il Capitale di Piketty, abbandonati dopo poche pagine, forse perché, in fondo, le storie di finanza non sono poi così divertenti. Lo smarrimento di classiconi come i romanzi di Arthur Conan Doyle indica forse che anche Sherlock Holmes sente il peso degli anni. Ma più di tutto, domina la sparizione di Gone Girl. Ed è, vista la trama, la più appropriata.