«Come vuoi essere ricordato? Come un incidente elettorale che ha reso la sua gente più povera? O come un vero riformatore rivoluzionario? Non cadere nella trappola del Pasok. Non tradire la tua gente». Così il leader dei liberali all’Europarlamento Guy Verhofstadt si è rivolto ad Alexis Tsipras dopo il suo intervento all’Europarlamento, riunito in seduta plenaria. Un discorso durissimo, condotto con foga e concluso tra gli applausi dei sostenitori del suo gruppo, Alde. L’accusa più grave è quella di essere parte del sistema clientelare greco.
«Basta intenzioni. Sono passati sei mesi dopo le elezioni e non si è visto nulla. Vuoi una Grexit forse?»
«Qualche settimana fa il tuo governo ha assunto 13 dirigenti al ministero dell’Istruzione e guarda caso 12 erano di Syriza!». Verhofstadt ha chiesto al premier greco di presentare subito un pacchetto di riforme, con un calendario preciso. «Basta intenzioni», ha scandito. Ma Verhofstadt ha anche chiesto all’Eurogruppo di cambiare, «con un fondo di rimborso del debito per tutti, ogni Stato membro, non solo per la Grecia. Come esiste in ogni unione monetaria sostenibile». È poi tornato a rivolgersi in modo durissimo a Tsipras: «Dimostra che sei un vero leader e non un falso profeta».
Il video dell’intervento di Guy Verhofstadt:
Il testo del discorso:
«Sono arrabbiato, signor Tsipras, perché diciamocelo: abbiamo camminato come sonnambuli verso la Grexit. Per cinque anni. E negli ultimi mesi, stiamo perfino correndo verso una Grexit, con i nostri occhi aperti. Con i tuoi occhi aperti. Ma non sei tu che pagherai il conto. Chi pagherà il conto sono i greci comuni! Perdendo il 30 o il 40 per cento del loro potere d’acquisto, del loro reddito.
Ho intenzione di essere molto chiaro oggi su ciò che dobbiamo, ma soprattutto quello che tu devi fare. E tu lo sai molto bene, fin dall’inizio. Devi consegnare un pacchetto di riforme strutturali in profondità. E quando parlo di un pacchetto, sto parlando di un piano preciso. Di una tabella di marcia. Di un calendario chiaro. Basta intenzioni. Sono passati sei mesi dopo le elezioni e non si è visto nulla. Vuoi una Grexit forse? Non è certo quello che il tuo popolo vuole.
Quello di cui ha bisogno la Grecia è:
– Proposte concrete per sbarazzarsi del sistema clientelare. E misure concrete per la lotta alla corruzione. State cadendo nella trappola del Pasok, che era il grande partito del cambiamento in Grecia, dopo i Colonnelli. Faccio un esempio: dei 13 dirigenti al ministero dell’Istruzione, casualmente 12 sono di Syriza e uno accidentalmente non di Syriza.
– Una tabella di marcia per ridimensionare drasticamente il settore pubblico: abbiamo bisogno di vedere l’esatto numero di dipendenti pubblici che non saranno sostituiti.
– Trasformare le banche pubbliche in un sano settore finanziario privato.
– Aprire i mercati e i posti di lavoro attualmente chiusi per troppi giovani.
Abbiamo bisogno di vedere una data di quando questo accadrà. Anche qui nessuna intenzione. Abbiamo bisogno di vedere i testi delle proposte di legge, il calendario, la legislazione.
– Porre fine ai privilegi degli armatori, dei militari, della chiesa ortodossa, delle isole greche, non dimenticando i partiti politici, compreso il tuo, perché anche voi avete il prestito di una banca pubblica. Non vedo la differenza tra te e Samaras, fisicamente sì, ma non nel contenuto, nella sostanza. Un’altra differenza è che hai un mandato. Mai ci fu un primo ministro greco con un mandato così forte. Un doppio mandato. Uno nelle elezioni parlamentari. Uno dal referendum.
MESSAGGIO PROMOZIONALE
Ma abbiamo anche la nostra responsabilità. L’Eurogruppo deve rispondere con un nuovo approccio. Abbiamo bisogno di creare ciò che ogni unione monetaria ha: una vera unione politica ed economica. Con un fondo di rimborso del debito per tutti, ogni Stato membro, non solo per la Grecia. Come esiste in ogni unione monetaria sostenibile.
«Come vuoi essere ricordato? Come un incidente elettorale che ha reso la sua gente più povera? O come un vero riformatore rivoluzionario?»
Signor Tsipras, ma ogni cosa per ordine. Devi venire in avanti con il programma di riforme. Questa non è una discussione sull’uovo o la gallina. È la tua scelta. Come vuoi essere ricordato? Come un incidente elettorale che ha reso la sua gente più povera? O come un vero riformatore rivoluzionario? Non cadere nella trappola del Pasok. Non tradire la tua gente. Poiché l’80 per cento vuole rimanere nell’euro. Dimostra che sei un vero leader e non un falso profeta».