Scuole in rosso, strumenti all’asta: l’Italia non è un Paese per musicisti

Scuole in rosso, strumenti all’asta: l’Italia non è un Paese per musicisti

«Mannaggia alla musica». Chissà quante volte al giorno le parole scritte tanti anni fa da Francesco De Gregori per Ron risuonano nella testa dei docenti dell’Istituto musicale Giovanni Battista Pergolesi di Ancona, uno degli istituti musicali più antichi d’Italia che, però, sta andando incontro ad una fine ingloriosa. Il Pergolesi, nato nel 1924 e che per quasi un secolo ha rappresentato una delle eccellenze musicali italiane, è prossimo alla chiusura a causa della mancanza di risorse. Dopo che sono venuti meno i finanziamenti che comune e provincia di Ancona, insieme alla Regione Marche, garantivano all’Istituto, non resta altra via che la liquidazione per un ente che è ormai prossimo al fallimento.

A farne le spese i docenti, che non ricevono lo stipendio da ventisette mensilità, e gli studenti, frettolosamente costretti a trasferirsi in altre scuole dove poter completare la propria formazione. Tutti gli insegnanti che potevano hanno trovato un’altra collocazione, tranne 13 docenti che sono legati al destino del Pergolesi. Si tratta di docenti di ruolo che non possono essere inseriti nelle graduatorie statali perché appartengono ad una istituzione “pareggiata”.

Si tratta di docenti di ruolo che non possono essere inseriti nelle graduatorie statali perché appartengono ad una istituzione “pareggiata”

«Il Pergolesi, come quasi tutti gli istituti pareggiati, è vittima della latitanza del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del governo», denuncia Giovanni Pucciarmati, Segretario Nazionale della Uil Rua, comparto Afam, che spiega: «Dopo che con la legge 508/99, che ha trasformato gli istituti musicali non statali in istituti musicali pareggiati, la situazione è andata via via peggiorando a causa della continua riduzione delle risorse finanziarie. Sono arrivati i decreti attuativi per la trasformazione dello stato giuridico degli istituti e per l’ordinamento didattico, ma ancora oggi mancano i decreti attuativi per il reclutamento del personale e soprattutto per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo del sistema Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, ndR), ossia per l’attribuzione delle risorse. È solo questione di tempo, ma se non ci sarà un intervento statale ci troveremo presto con numerosi istituti che rischiano di fare la stessa fine del Pergolesi».

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MESSAGGIO PROMOZIONALE

Un vero e proprio paradosso, se si pensa che per gli istituti musicali italiani esiste una forte domanda per la realizzazione di sedi distaccate all’estero e in particolare in Cina. Ma non basta, perché proprio gli istituti musicali detengono il record di studenti esteri che decidono di studiare in Italia: ben l’11% rispetto al 3% delle Università.

«Sembra proprio che il “Made in Italy” culturale non sia una priorità del governo, che non dimostra alcun interesse rispetto all’epidemia che colpisce gli istituti musicali italiani e che rischia di azzerare una delle eccellenze che all’estero ci invidiano: un vero e proprio paradosso per un Paese che ospiterà la Capitale mondiale della Cultura»

In Italia sono venti le «ex istituzioni musicali pareggiate» e circa la metà di esse rischiano, nel breve periodo, la chiusura come il Pergolesi. In condizioni critiche si trovano gli istituti di Teramo, Pavia, Bergamo. Un discorso a parte merita l’Istituto musicale di Taranto, dove non solo non ci sono fondi e si rischia di chiudere i battenti, ma il personale, che è assunto dalla Provincia, è attualmente escluso dalla mobilità, prevista della legge soppressiva degli enti provinciali solo per il personale tecnico e amministrativo. Lo stesso discorso vale per l’Istituto di Caltanissetta, dove però, il destino del personale provinciale è nelle mani dell’Assemblea Regionale Siciliana, che, essendo la Sicilia una regione a statuto speciale, potrà decidere in piena autonomia.

Lo stesso discorso vale per l’Istituto di Caltanissetta, dove però, il destino del personale provinciale è nelle mani dell’Assemblea Regionale Siciliana, che, essendo la Sicilia una regione a statuto speciale, potrà decidere in piena autonomia

Nell’attesa che si trovi una soluzione e che arrivino finalmente i decreti attuativi sulla programmazione che gli istituti musicali attendono da più di 15 anni, intanto l’Istituto Giovanni Battista Pergolesi che dal 1924 ha formato concertisti apprezzati in tutto il mondo ha bloccato l’attività didattica e si avvia molto velocemente alla chiusura.

Non prima di aver subito l’ultima umiliazione, però. Infatti, a cominciare dal 23 luglio, è prevista l’asta di alcuni strumenti musicali che erano in dotazione all’istituto e che verranno venduti nella speranza di raggranellare un po’ di denaro per saldare qualche debito. E così sul sito dell’Istituto delle aste giudiziarie delle Marche (www.ivgmarche.it) è possibile visionare l’inventario degli strumenti musicali che una volta erano strumenti didattici acquistati con risorse pubbliche per formare dei musicisti e che ora verranno venduti al migliore offerente.

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