Non è nulla di più di un esperimento sonoro trasformato in una composizione a sé. Un modo, insomma, di sfruttare a fini artistici (o, per volare più bassi: estetici) la varietà naturale dei riverberi della voce negli spazi, sia chiusi che aperti.
Si tratta di Wikisinger: la stessa canzone viene cantata in 15 ambienti diversi (tra cui una chiesa, un giardino, un soffitto, una cantina. Anche una camera anecoica) da Joachim Müllner, che è anche autore della musica, diretto da Vincent Rouffiac.
Cosa vuol dire? Nulla. Solo un gioco, un esperimento divertente. E montato molto bene.
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