155 opere d’arte sparite nel nulla. Erano state acquistate per impreziosire le sedi istituzionali della Regione Puglia, ma da qualche giorno se n’è persa completamente traccia. Se la vicenda fosse ambientata in Francia potrebbe essere un romanzo di Arsenio Lupin. Ma siamo a Bari. E così sull’incredibile colpo hanno iniziato ad indagare i carabinieri. La storia risale a qualche settimana fa: ma la notizia l’ha pubblicata giovedì scorso La Repubblica di Bari. Una vicenda imbarazzante che ha obbligato gli investigatori a muoversi con particolare discrezione.
Nel frattempo il giallo si infittisce. A scoprire il furto sarebbe stata la dirigente del servizio provveditorato ed economato della Regione, che a fine luglio era impegnata a catalogare le opere d’arte di proprietà della Regione. Secondo quanto riportato dalla stampa locale a sparire sono stati principalmente quadri, anche se all’appello mancano alcune sculture e persino un paio di affreschi. Opere sistemate nella sede istituzionale sul lungomare Nazario Sauro, ma anche in altri uffici decentrati. Le ricerche sono iniziate immediatamente. Appena il reato è stato denunciato, il nucleo per la tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri ha avviato le indagini.
A scoprire il furto sarebbe stata la dirigente del servizio provveditorato ed economato della Regione, che a fine luglio era impegnata a catalogare le opere d’arte di proprietà della Regione
Tra la sorpresa e lo sconcerto, la notizia ha iniziato a girare. Tanto che alla fine l’assessore al Patrimonio Raffaele Piemontese è dovuto intervenire per chiedere un po’ di pazienza: «Nel pieno rispetto del lavoro condotto dai Carabinieri e per il necessario riserbo sulle indagini che si stanno svolgendo – così una sua nota pubblicata dall’adnkronos – abbiamo ritenuto e riteniamo, di non intervenire ulteriormente». Eppure il responsabile del Patrimonio è convinto che alla fine i colpevoli saranno assicurati alla giustizia e i quadri torneranno sulle pareti della Regione: «Vogliamo rassicurare tutti i cittadini pugliesi – ha promesso – che proprio perché “patrimonio pubblico” ogni sforzo verrà compiuto per individuare gli autori di questo reato».
Adesso gli investigatori cercano di risalire ai trafficanti d’arte. Piccola consolazione: tra le opere sottratte non ci sarebbe alcun capolavoro. Si tratta in larga parte di dipinti dello scorso secolo, tele dal valore relativamente contenuto. Facendo una stima totale, i ladri potrebbero aver rubato poco più di centomila euro. Quello che stupisce, semmai, è la quantità di opere trafugate. Chi ha potuto portare via così tanti quadri? (per non parlare delle sculture). A qualcuno è venuto persino il dubbio che il furto non sia mai avvenuto. E se le opere fossero state solo spostate? Magari con il trascorrere degli anni sono finite in qualche deposito impolverato e se ne sono perse le tracce.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale a sparire sono stati principalmente quadri, anche se all’appello mancano alcune sculture e persino un paio di affreschi
Lo scenario pare poco probabile, in ogni caso saranno i carabinieri a dare una risposta. Del resto un furto d’arte di questo tipo non sarebbe neppure un inedito. «Non è la prima volta che dai palazzi istituzionali spariscono delle tele – racconta l’edizione barese della Repubblica – Dall’ex Ente provinciale del turismo di Bari sono sparite 38 tele. Una di queste, un olio su tela da 70×90 centimetri intitolato “Finestra Marina” del maestro Bruno Cassinari che era stato trafugato dalla sede del disciolto ente, è stato rinvenuto mesi fa dai carabinieri del nucleo Tpc». Al presidente Michele Emiliano non resta che affidarsi agli investigatori dell’Arma.