Gli italiani tornano in vacanza. Due anni fa i connazionali partiti per l’estate erano stati 26,8 milioni. Nel 2014 la cifra era cresciuta fino a 28 milioni. Secondo i dati presentati da Federalberghi, a concedersi un viaggio da giugno a settembre di quest’anno saranno almeno 30,4 milioni di italiani. L’8,6 per cento in più. Se sale il numero di vacanzieri, diminuisce la spesa. La morsa della crisi si sente anche così. Stando ai dati di Federalberghi le villeggiature sono diventate più brevi. Nel 2014 la durata media di un viaggio era di nove notti, quest’estate sono solo otto. Una tendenza fotografata anche dalle indagini condotte da Confesercenti con Swg. Dal 2007 a oggi, secondo questa ricerca, la durata media si è ridotta di circa sei giorni. Cambia la società, cambia il modo di andare in vacanza. E così nel giro di qualche anno sono cresciute le ferie lampo: quelle che durano meno di una settimana, passate dal 32 al 41 per cento.
Cambia la società, cambia il modo di andare in vacanza. E così nel giro di qualche anno sono cresciute le ferie lampo: quelle che durano meno di una settimana
Intanto gli italiani riscoprono il Belpaese. Complici le crisi internazionali, la paura del terrorismo e forse qualche difficoltà economica, tornano di moda le ferie in Italia. Secondo una recente rilevazione di Confartigianato, il 52 per cento delle famiglie avrebbe optato per una vacanza in Patria. Federalberghi parla di ferie italiane per almeno 25 milioni di connazionali: oltre l’80 per cento di chi è già partito o partirà nelle prossime settimane. E le mete preferite restano le località marine, soprattutto nel Meridione. «Dopo le notizie dei giorni scorsi che hanno enfatizzato dati drammatici sulla irrisoria crescita del Mezzogiorno d’Italia – ha spiegato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – vedere che il 48 per cento degli italiani stia scegliendo per le proprie ferie estive soprattutto le Regioni del Sud, quale punto nevralgico del riscatto di un’intera area geografica, ci rafforza nel convincimento che il nostro Paese ha ancora tante doti turistiche da valorizzare per una crescita economica ed occupazionale che vanno incentivate per diventare il volano della ripresa». Le regioni più ambite? Calabria, Puglia e Sardegna attraggono il dieci per cento della domanda ciascuna. Ma la meta preferita, almeno secondo le stime di Federalberghi, è la Sicilia, pari al 18 per cento.
MESSAGGIO PROMOZIONALE
Nell’Isola ovviamente c’è ottimismo. «Dopo anni di dati altalenanti, il 2015 segna una ripresa del settore con numeri positivi inequivocabili» si legge nell’edizione locale della Repubblica. Analizzando i dati di alberghi e strutture ricettive, si scopre che i turisti giunti quest’estate nell’isola sono il 10 per cento in più rispetto allo scorso anno. Stime confermate dalle presenze nei principali scali aeroportuali. «I dati sono incoraggianti – racconta a Repubblica l’assessore al Turismo Cleo Li Calzi – ma la vera scommessa è far tornare i turisti e lasciare un’immagine positiva della Sicilia. Stiamo lavorando molto sul fronte comunicazione, sull’apertura notturna dei musei, sui trasporti. Ma c’è ancora molto da fare».
Intanto gli italiani riscoprono il Belpaese. Complici le crisi internazionali, la paura del terrorismo e forse qualche difficoltà economica, tornano di moda le ferie in Italia
Tornando al dato nazionale, le statistiche fotografano la tipica vacanza degli italiani. Forse è colpa dello stress, ma quest’anno aumenta il numero di chi cerca un po’ di riposo. Secondo Confesercenti, il 33 per cento dei nostri connazionali in ferie sogna qualche giorno di relax. Solo la scorsa estate erano il 21 per cento. Pace, tranquillità e poca voglia di spendere. L’associazione stima una spesa media di 840 euro a persona (nel 2010 era di 1.022 euro). Le partenze? Quasi tutte in agosto. I dati sono ancora provvisori, ma secondo le stime di Federalberghi ha deciso di partire nel mese più caldo dell’anno il 62,5 per cento dei vacanzieri. Seguono luglio e giugno. Ma c’è anche chi ha deciso di andare al mare a settembre. È il 13 per cento dei vacanzieri, poco più di uno su dieci. Molto presto saranno i più invidiati.