Meta obbligata, per chi visita Ascoli Piceno, è la caratteristica Bottega dell’Oliva Ascolana. Un piccolo negozio in cui il tempo sembra essersi fermato e dove i segreti della ricetta tradizionale marchigiana si tramandano di generazione in generazione. Qui si possono assaggiare deliziosicreminie quelle che Gianfranco Vissani ha definito le migliori olive ascolane artigianali della città.
Sempre alla ricerca di prodotti di nicchia, Foodscovery non poteva certo lasciarsi sfuggire questi piccoli gioielli dal ripieno straordinario e dalla panatura leggera e croccante.
Il grande merito della Bottega dell’Oliva Ascolana è quello di aver restituito a questo straordinario prodotto la sua autentica dimensione artigianale
Il grande merito della Bottega dell’Oliva Ascolana è quello di aver restituito a questo straordinario prodotto la suaautentica dimensione artigianale, come insegna la tradizione. Lontani dalla fretta e dall’automatizzazione che regnano nel mondo dell’industria, questi artigiani del gusto realizzano un prodotto che ha tutto il sapore di una ricetta confezionata a mano con maestria e con materie prime eccellenti.
Quella delle olive ascolane è una storia lunga, che affonda le sue radici nel primo ‘800, quando la tipica e carnosa oliva Tenera ha incontrato per la prima volta un ripieno e una panatura che l’hanno resa celebre in tutta Italia, e non solo.
Conosciuta già ai tempi dei romani, presente sulle abbondantissime tavole di Trimalchione – decadente personaggio del Satyricon di Petronio – quest’oliva ha avuto tra i suoi estimatori persino Giuseppe Garibaldi che pare abbia addirittura provato a coltivarla a Caprera.