La Cina sta rapidamente scalando la classifica dei leader mondiali dell’energia nucleare.
A differenza dei tradizionali leader del settore che dal 2012, dopo il disastro di Fukushima, hanno ridotto o persino rinunciato ai propri progetti, la Cina ha aggiunto 12 nuovi reattori e oltre 11 gigawatt di capacità nucleare.
Entro la fine di quest’anno, si prevede che la Cina superi Russia e Corea del Sud e rivendichi la quarta capacità produttiva nucleare al mondo, dietro Stati Uniti, Francia e Giappone. Molto probabilmente, il paese supererà entro il 2020 anche il Giappone.
Dei 64 reattori in via di costruzione in tutto il mondo, 24 sono situati in Cina
Questo trend non mostra alcun cenno di rallentamento, perché la Cina ambisce ad aggiungere nuovi reattori, inclusi quelli dal design più avanzato, nei prossimi decenni (vedi “Nuclear Options“). Stando alla World Nuclear Association, il Paese mira a portare la propria capacità dagli attuali 23 a 58 gigawatt entro il 2020, con altri 30 gigawatt in via di costruzione. In questo momento, dei 64 reattori in via di costruzione in tutto il mondo, 24 sono situati in Cina – 15 in più rispetto alla Russia, che è al secondo posto.
Il governo cinese sta investendo nel ruolo importante che il nucleare giocherà nel raggiungere il traguardo della copertura del 15 per cento del consumo energetico complessivo con fonti non legate ai combustibili fossili, un traguardo che entro il 2030 dovrebbe crescere al 20 per cento (nel 2012, stando alla Energy Information Administration, il 91 per cento del consumo energetico complessivo del paese era coperto da combustibili fossili).
Assieme a eolico, nucleare e idroelettrico, anche il nucleare giocherà un ruolo molto importante, se la Cina intende veramente rispettare le promesse sul livellamento delle sue emissioni annuali (vedi “La Cina potrebbe rispettare prima del previsto la promessa sulle emissioni“).
(Traduzione di Matteo Ovi)