L’albero genealogico che spiega da dove viene la lingua che parliamo

L’albero genealogico che spiega da dove viene la lingua che parliamo

Ogni lingua è frutto di una storia. Le lingue indo-europee, alla lontana, sono tutte figlie della medesima. Una storia che si dirama, millenni fa, tra le lingue indo-iraniane e quelle europee, che a loro volte si diramano in lingue slave, germaniche e romanze, albanesi, celtiche, elleniche, baltiche, armene. Mentre, in un cespuglio poco più in là, quello uralico, nascono le lingue ugro-finniche.

L’albero delle lingue racconta tanto di noi. Ad esempio, che i dialetti del nord – lombardo, piemontese, veneto ed emiliano – sono fronde che provengono dal medesimo ramo del francese, mentre appartengono allo stesso ramo italico dialetti come il siciliano e il napoletano. Oppure che le lingue della Corsica e della Sardegna – chiamarle dialetti è riduttivo – si sono staccate molto prima dal ceppo romanzo, isolandosi, ed è per questo che assomigliano molto più al latino dell’italiano stesso (casa, in sardo, si dice sa domu). 

E ancora: che a dispetto della vicinanza geografica, il celtico e l’inglese, o ancor di più il finlandese e quelle degli altri paesi scandinavi non hanno in comune nemmeno le medesime radici. Che inglese e tedesco fan parte della stessa famiglia. Che la lingua yiddish deriva dal tedesco. Che la lingua parlata in Albania non c’entra nulla rispetto a quelle parlate negli altri paesi balcanici. Che la lingua dei rom, il romanì, non deriva da quelle europee, ma dal ceppo indo-ario. 

Qui tutta la mappa, se volete saperne di più:

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