L’estate emiliana di Renzi, alle feste dell’Unità per conquistare la base

L’estate emiliana di Renzi, alle feste dell’Unità per conquistare la base

Matteo Renzi alla campagna d’Emilia. È un’offensiva mediatica in grande stile quella preparata dal premier. In piena estate il segretario democrat ha deciso di conquistare la regione rossa. Una Festa dell’Unità dopo l’altra. Reggio Emilia, Bologna, Modena: le tappe dell’avanzata renziana devono ancora essere pianificate in dettaglio. Ma a leggere i quotidiani locali la strategia sembra chiara: il premier vuole partecipare al maggior numero di appuntamenti possibile. Un modo per pacificare una regione dove l’opposizione interna è ancora molto forte. Ma anche per sconfessare le polemiche sulla presunta distanza tra la base del partito e il presidente del Consiglio. 

In Emilia Romagna qualche problema esiste, inutile negarlo. Le difficoltà risalgono alle Regionali dello scorso anno, quando il numero degli astensionisti ha superato quello dei votanti. Un fenomeno inedito e inatteso, che ha finito per danneggiare soprattutto i democrat. A novembre il partito di Renzi ha conquistato in tutta la regione “solo” 535 mila voti, 677 mila preferenze in meno rispetto alle precedenti Europee. Un passo indietro evidente, che in sei mesi ha riportato il Pd indietro di otto punti percentuali. Adesso il premier corre ai ripari. Il suo è un piano a tappe forzate: tra un selfie e una stretta di mano, un cinguettio su twitter e una visita ai gazebo, Renzi è convinto di poter conquistare il popolo dei volontari emiliani. Una festa dell’Unità alla volta. 

Tra un selfie e una stretta di mano, un cinguettio su twitter e una visita ai gazebo, Renzi è convinto di poter conquistare il popolo dei volontari emiliani. Una festa dell’Unità alla volta

Lo stile è quello di sempre: ai dibattiti saranno preferite le improvvisate. Passeggiate tra gli stand, sorrisi, bagni di folla. Un po’ come era successo alla Festa dell’Unità di Roma, quando il premier si presentò un giorno prima dell’appuntamento ufficiale, fermandosi a giocare una partita di calcio balilla con il commissario cittadino Matteo Orfini. Del resto le partecipazioni di Renzi non si limitano alle Feste emiliane. Quest’estate il premier sta girando un po’ ovunque. Dopo il forfait dello scorso anno sarà anche a Rimini, al meeting di Cl (appuntamento con tutt’altra platea). Aumentare la sintonia con i militanti è fondamentale. In vista della difficile ripresa dei lavori parlamentari, infatti, l’operazione emiliana ha un altro indubbio vantaggio. A poche settimane dall’esame della riforma costituzionale, una rinnovata intesa tra il premier e la base metterebbe ancor di più nell’angolo la battagliera minoranza interna. 

Il premier si è presentato a sorpresa alla festa regionale a Villalunga di Casalgrande, vicino Reggio. Un’occasione per raccontare la serata su Facebook, zittire i soliti gufi e sottolineare il feeling con i volontari democrat

«Renzi girerà tutte le feste emiliane» ha garantito qualche giorno fa il presidente emiliano Stefano Bonaccini. In realtà il giro sul territorio è già iniziato. Pochi giorni fa il premier si è presentato a sorpresa alla festa regionale a Villalunga di Casalgrande, vicino Reggio. Un’occasione utile per raccontare la serata sulla sua pagina Facebook, zittire i soliti gufi e sottolineare il feeling con i volontari democrat: «Ieri ho fatto un salto alla festa regionale dell’Unità dell’Emilia Romagna – le parole del premier – Ho ringraziato i volontari di quella festa, e simbolicamente tutti i volontari dalle cucine ai circoli di tutta Italia, senza fare comizi ma dicendo grazie a chi fa volontariato e militanza». Alla faccia di chi raccontava la diffidenza dei militanti. A sentire Renzi i volontari emiliani lo avrebbero persino incoraggiato a proseguire sulla strada delle riforme. «Non ho sentito discussioni su questioni tipiche degli addetti ai lavori sui media – ha rivelato il presidente del Consiglio – Ma tanta insistenza su tasse, pensioni, lavoro. E soprattutto tante mamme, tanti papà, che mi dicevano: “Tieni botta, noi ci siamo, è in ballo il loro futuro” indicando i propri figli». E ancora: «C’è un’Italia bella e profonda che si fida di quello che stiamo facendo. E che vorrebbe che facessimo ancora più veloce, senza incertezze». 

Dopo Casalgrande, Bologna. Il premier sarà alla festa del Parco Nord, probabilmente il 5 o il 6 settembre. Prima, comunque, della chiusura di Pierluigi Bersani. «L’arrivo del premier è dato per certo – ha scritto sabato scorso il Corriere della Sera nell’edizione locale – Ha pesato l’amicizia, strettissima, con il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha chiesto a Renzi di intensificare le visite in terra emiliana, almeno in occasione delle Feste più importanti: a Bologna, a Modena, a Reggio Emilia. Il premier ha garantito che farà di tutto per accontentarlo. E non solo in nome dell’affetto che li lega». 

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