Il premier greco Alexis Tsipras è pronto a dimettersi. Secondo quanto riportato da diverse indiscrezioni giornalistiche, Tsipras annuncerà il passo indietro già stasera, alle 19 ora italiana. Dopo aver incontrato questo pomeriggio i suoi consiglieri, il premier avrebbe anche scelto la data del voto. Le nuove elezioni potrebbero tenersi il prossimo 20 settembre. Un mese esatto da oggi. La decisione è già stata comunicata ai leader degli altri partiti, anche se l’ultima parola spetta al presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos. Sarà il presidente – di fronte all’impossibilità di formare un altro governo – a convocare il voto anticipato.
Per il premier è una mossa strategica. Tornando alle urne Tsipras punta a spegnere la rivolta interna al suo partito, Syriza. Dopo l’opposizione, ormai aperta, di un rilevante gruppo di dissidenti in Parlamento. La sfida di Tsipras sembra chiara: il premier punta a convincere gli elettori greci, per ottenere un nuovo mandato forte del consenso popolare. Un passaggio importante, prima che gli effetti delle nuove misure di salvataggio inizino a creare ulteriori difficoltà ai cittadini.
Ma quelle delle elezioni anticipate è anche un passaggio obbligato. Tsipras avrebbe ormai preso atto che la sua coalizione di governo non ha più la maggioranza in Parlamento. Specie dopo che 40 deputati del partito su 149 sono ormai pronti a togliere il sostegno all’esecutivo.
«Syriza, il governo e soprattutto Alexis Tsipras sono molto più popolari tra la gente che in Parlamento e questo verrà provato con il processo democratico» conferma il vicepresidente dell’Europarlamento Dimitris Papadimoulis, esponente di Syriza. «Alcuni deputati del nostro partito hanno scelto di passare all’opposizione, formare un nuovo partito che si opporrà a Syriza con lo slogan del ritorno alla vecchia moneta e questo costringe il governo e il primo ministro a prendere l’iniziativa politica».
È ancora presto per fare previsioni. Lo scorso mese un sondaggio politico aveva accordato a Syriza il 33,6 per cento. Un risultato importante, che lo avrebbe confermato primo partito del Paese. Ma non sufficiente per governare senza alleati.
Le dimissioni di Tsipras arrivano mentre Atene riceve i primi aiuti inseriti nel nuovo piano di salvataggio da 86 miliardi di euro. Il Fondo salva-Stati ha approvato la prima tranche da 26 miliardi, autorizzando il primo versamento di 13 miliardi. Un flusso di denaro che, secondo il direttore Esm Klaus Regling, «permetterà alla Grecia di rispettare i suoi urgenti obblighi finanziari con il Fmi, la Bce e altre necessità di bilancio».
Nel frattempo la Grecia avrà il suo primo premier donna. Sarà un incarico di breve durata, ovviamente. Dalle dimissioni di Tsipras all’insediamento del nuovo governo, l’esecutivo provvisorio sarà guidato dal magistrato che guida il massimo organismo giuridico del Paese. In questo caso si tratta di Vassiliki Thanou-Christophilou, 65enne presidente della Corte Suprema.