Alla faccia degli instagramers intenti a postare fotografie di spiagge, mare e aperitivi a base di pesce: anche la città a inizio settembre non è poi così male: meno gente e più tempo per l’aperitivo. E se al caldo urbano proprio non riuscite a resistere, godetevi pure il mare: l’aperitivo in pescheria vi faràdimenticare la nostalgia in un attimo. La pescheria 2.0 è innovativa, gustosa e persino raffinata, soppiantando di netto l’idea più comune di un luogo caotico e maleodorante.
Non poteva che partire da Genova la moda del fish Happy Hour e precisamente della pescheria con cucina: Damian Ranasinghe è stato fra i primi in Italia a trasformare la sua attività diurna di pesce al dettaglio, che al calar del sole si trasforma in una mecca per l’aperitivo a base di pesce con gamberi, carpacci e guazzetti ai frutti di mare. Una tendenza estremamente chic, che prende ispirazione dalla crisi e dai significativi cali delle vendite di pesce per il consumatore privato: pare infatti che le prime pescherie a organizzare aperitivi siano state quelle di Barcellona, al mercato della Boquería, per far degustare ai passanti i loro prodotti e invogliarli a comprarli.
Come una freccia scoccata dall’arco, l’aperitivo in pescheria ha colpito immediatamente le città più glamour del Belpaese. A Torino, Luca La Rosa ha cambiato la sua vita ispirandosi alla catena spagnola Paradeta: una pescheria, nessun cameriere e cartellini per la consegna di piatti che fino a qualche minuto prima erano esposti al banco pesce. A Milano, in Brera si respira aria di Provenza alla pescheria Da Claudio, o alla macchia atlantica dell’Ostrichevinoin via Col di Lana. Dovunque andiate, portatevi la voglia di sorridere e il mood vacanziero, troppo spesso chiusi nella valigia da mare.
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