Il mondo del rugby è in lutto. Jonah Lomu, vera e propria leggenda degli All Blacks, è morto a soli 40 anni. Ne ha dato notizia la Federazione di rugby della Nuova Zelanda. Da tempo aveva una malattia degenerativa ai reni. Era salito alla ribalta nel 1995 ed è stato per anni il simbolo della nazionale di rugby neozelandese: il fiore all’occhiello di un pilastro dell’identità del Paese.
La malattia costrinse Lomu a un trapianto e stroncò la sua carriera al suo picco; nel 2006 la sua ultima partita. Migliore marcatore di mete in Coppa del mondo, figura anche nell’International Rugby Hall of Fame. Si era ritirato, definitivamente, nel 2010. Dal 2007 faceva parte della Rugby Hall of Fame.
La sua scomparsa arriva a meno di un mese dal successo degli All Blacks alla Coppa del Mondo
«Jonah era una leggenda del nostro gioco, amato dai suoi tanti fan sia qui che in tutto il mondo – afferma il ceo della federazione Steve Tew -. Non abbiamo parole, i nostri pensieri e sentimenti vanno alla sua famiglia».
Il picco della carriera fu poco prima della malattia: la prova entusiasmante nella Coppa del Mondo in Sud Africa. Gli All Blacks furono sconfitti dai padroni di casa sostenuti da Mandela, ma le progressioni di Lomu fecero il giro del mondo e cambiarono il rugby. Dopo il mondiale, Rupert Murdock mise sotto contratto per 10 anni le federazioni di Nuova Zelanda, Sud Africa e Australia con una spesa di 800 milioni di dollari.