La quarta rivoluzione è arrivata e non è più possibile ignorarne le sue implicazioni in termini di utilizzo di nuove tecnologie e di nuovi cambiamenti organizzativi. Le aziende italiane che operano nei settori del tessile, dell’arredamento e dell’interior design possono cavalcare il cambiamento, rivedere i processi produttivi e come conseguenza rafforzare la propria leadership. Ma, se non si adegueranno, rischiano di perdere un treno che passerà una volta sola. Per questo il 10 dicembre il quarto Fimi, il Forum per l’Internazionalizzazione del Made in Italy organizzato a Milano da Messe Frankfurt, avrà come tema portante l’incontro tra creatività e tecnologia.
L’evento di quest’anno, che si svolgerà in collaborazione con Elle Decor Italia presso l’Università Bocconi dalle 9.30 alle 13, sarà l’occasione per presentare l’Osservatorio Smart Factory & Smart People 4.0, dedicato all’interior decoration e al design: saranno analizzati il mercato italiano e le realtà produttive di questi settori sul territorio nazionale, con un focus particolare sul fenomeno dell’ industrie 4.0. Il progetto di ricerca sarà seguito in prima persona da Carlo Alberto Carnevale Maffé, professore di strategia aziendale alla Bocconi. I risultati dell’Osservatorio, affidato a Sda Bocconi, che svolgerà l’attività di ricerca, saranno presentati alla fine del prossimo anno.
Un tema alla base dell‘evento di quest’anno è che la competitività si può rafforzare solo se elementi tradizionali del Made in Italy come la moda, il gusto e il design saranno in grado di confrontarsi con le nuove tecnologie abilitanti. La posta in gioco della riuscita di questi processi è enorme: ci potrà essere il ritorno alla manifattura nazionale, grazie a una diversa logica produttiva. Da qui passerà il futuro del lavoro nel manifatturiero: sarà possibile ottenere più flessibilità ed efficienza, e quindi minor dipendenza dalla mano d’opera a basso costo. Ci dovrà però essere maggior attenzione a figure professionali diverse, in grado di interagire con le macchine, installarle, manutenerle.
La posta in gioco dell’adeguamento all’Industria 4.0 è enorme: ci potrà essere il ritorno alla manifattura nazionale, grazie a una diversa logica produttiva. Da qui passerà il futuro del lavoro nel manifatturiero: sarà possibile ottenere più flessibilità ed efficienza, e quindi minor dipendenza dalla mano d’opera a basso costo
«Per l’industria italiana che è molto basata sul manifatturiero, l’arrivo dell’Industrie 4.0 è un passaggio fondamentale per accrescere la propria competitività internazionale», ha commentato Detlef Braun, membro dell’executive board di Messe Frankfurt GmbH. «Vogliamo far sedere insieme al tavolo produttori del mondo del design e attori del mercato delle tecnologie e insieme a loro analizzare realtà già attive nell’ottica 4.0 e trovare quindi la soluzione per aiutare le altre aziende che vogliono muoversi in questa direzione. In questo contesto Messe Frankfurt Italia si pone come punto di riferimento per il panorama italiano, rappresentando tutta la filiera che interagisce con il mondo del mobile e che contribuisce alla customizzazione».
«Oggi nel rispetto della qualità e dell’artigianalità, si possono produrre oggetti su più vasta scala che con l’uso di stampi o attrezzature a controllo numerico limitano la manualità, riducendo notevolmente i costi di produzione. L’approccio al progetto si è ribaltato»
Giulio Cappellini, architetto, designer e art director dell’omonima azienda di arredamento, sarà uno degli animatori di una tavola rotonda dedicata all’incontro tra design e tecnologia. «Oggi – anticipa il ragionamento – nel rispetto della qualità e dell’artigianalità, si possono produrre oggetti su più vasta scala che con l’uso di stampi o attrezzature a controllo numerico limitano la manualità, riducendo notevolmente i costi di produzione. L’approccio al progetto si è ribaltato: ieri si disegnava un oggetto e poi si decideva quale materiale e tecnica produttiva utilizzare. Oggi la scelta del materiale, delle tecnologie e della gestione del prodotto sono il fondamento del progetto stesso. In questo senso, l’avvento dell’Industria 4.0 è una sfida e un’opportunità straordinaria per il professionista contemporaneo che può coniugare con le tecnologie digitali il mondo della creatività virtuale con il mondo della produzione reale».
A parlare del tema ci saranno personalità provenienti da esperienze diverse. Tra questi Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia. «Certamente sarà necessario che oltre alla capacità di utilizzare tecnologie e robotica sempre più altamente performanti, si possa salvare quel patrimonio di saper fare di cui l’Italia è custode. È interessante capire come potremo far interagire le due componenti, tecnologia e artigianalità, nel passaggio al futuro», ha commentato.
Insieme a Detlef Braun, Giacomo Moletto, AD e Direttore Generale di Hearst Magazines Italia, Chief Executive Officer di Hearst Magazines Switzerland, aprirà l’incontro e a seguire vi saranno gli interventi di Giulio Cappellini, architetto, designer e art director e di Gabriella Lojacono, Professore Associato, Dipartimento di Management dell’Università Bocconi.
Al momento di confronto parteciperanno associazioni di settore come ANIE Automazione e Assil, attori di rilievo del panorama tecnologico quali COMAU Robotics e Bosch Rexroth, e il management delle aziende protagoniste del manifatturiero italiano tra cui Ceramica Catalano, Gruppo Zucchetti. Kos, Molteni & C Dada e Alvisi e Alvisi, oltre a Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia e Livia Peraldo Matton, Direttore Responsabile di Elle Decor Italia.