Valentina Nappi, «Moana, personaggio accomodante, e conservatore»

Sono passati 55 anni dalla sua nascita. E la Nappi non è mai stata tenera con la sua figura: "Tra tante porno star in Italia ci è toccata proprio Moana. Certo, gli americani hanno avuto Jenna Jameson… Comunque, la Pozzi non è proprio un modello di troia trionfante"

Intervista tratta da ilgiornaleoff.it

Si è definita “pornostar comunista” e ha inscenato una singolar tenzone a suon di massimi sistemi col filosofo Diego Fusaro, sul ruolo del fascismo. Si racconta ad OFF Valentina Nappi, venticinquenne attrice hard nazionale vincitrice agli Avn Awards, gli Oscar dell’hard

Ci racconti un episodio OFF divertente o imbarazzante dell’inizio della tua carriera?

Sono imbarazzata adesso che sto facendo l’intervista!

Quindi non ti è mai capitato niente di imbarazzante a inizio carriera?

No, non sono mai stata imbarazzata sul lavoro.

Hai detto di aver sognato per la prima volta una gang bang a tredici anni…

Probabilmente anche prima.

È cosa ti attrae di questa pratica un po’ complicata e macchinosa, per cui tra l’altro sei famosa?

Non è macchinosa, altrimenti una volta capito il meccanismo sarebbe semplice. Invece la gang bang è una cosa complessa e proprio per questo interessante: ci sono tante persone da gestire e organizzare. Comunque, tutti sognano un’orgia o una gang bang.

Hai iniziato studiando design e hai sempre mantenuto una particolare sensibilità artistica. Il tuo sogno è portare una performance sessuale dentro un museo?

In realtà, i musei vorrei distruggerli. Semplicemente vorrei che il sesso venisse sdoganato, come è stato fatto per altre pratiche: se oggi possiamo vedere oggetti di design nei musei, perché non il porno? A volte i musei ospitano delle scene di sesso, però quando si tratta di materiale fatto per masturbarsi è tabù.

Quindi ancora esiste un tabù nei confronti del porno?

Ma certo, se non ci fosse potrei anche non lavorare più.

Hai deciso di buttarti nel mondo dell’hard dopo essere stata al ristorante di Ferran Adrià…

Già ci pensavo da prima, però lì mi sono chiesta perché non dare il via alla stessa avanguardia nel campo della sessualità e del porno: se fai la prostituta in privato non dai fastidio a nessuno, mentre se fai la porno star dai ancora fastidio…

Per esempio, mi pare di ricordare che hai criticato Moana Pozzi, perché “lei ha sdoganato se stessa, non ha sdoganato il porno”…

Non è che sdoganare il porno sia poi tanto facile. Il punto è un altro: tra tante porno star in Italia ci è toccata proprio Moana. Certo, gli americani hanno avuto Jenna Jameson, e sono stati poi un po’ più fortunati con Sasha Grey… Comunque, Moana non è proprio un modello di troia trionfante.

Quindi contesti il fatto che sia un personaggio che alla fine è stato percepito come tragico?

Non è soltanto questo, secondo me Moana è un personaggio conservatore, che piace e non viene considerato fastidioso. Tutto sommato ricorda e rientra in quel modello di donna che le persone si aspettano. Magari poi lei non lo era, ma è così che è diventato il suo personaggio dal punto di vista porno-storico, e questo ha significato per l’Italia. Io con Moana non c’entro niente, semplicemente.

Non è che sdoganare il porno sia poi tanto facile. Il punto è un altro: tra tante porno star in Italia ci è toccata proprio Moana. Certo, gli americani hanno avuto Jenna Jameson, e sono stati poi un po’ più fortunati con Sasha Grey… Comunque, Moana non è proprio un modello di troia trionfante.

Continua a leggere su Giornale Off

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club