A Londra si vota per il sindaco (e per la casa)

Elezioni amministrative nella capitale britannica. Al vincitore spetta subito un problema da risolvere: la mancanza di abitazioni. Ce ne sono "solo" 3 milioni

  

In Gran Bretagna è tempo di elezioni amministrative e a Londra va in scena la sfida fra il Labour Sadiq Khan e il Tory Zac Goldsmith. Musulmano, europeista e figlio di un conducente di autobus e una sarta il primo. Ebreo, esponente dell’establisment conservatore e laureato a Eaton (da cui è stato espulso per aver fumato marijuana) il secondo. Chi vincerà dovrà affrontare uno dei più grandi problemi per gli abitanti della capitale britannica: la casa. Ad oggi, infatti, nell’area metropolitana di Londra vivono 8,6 milioni di persone in 3,6 milioni di abitazioni. E con con una popolazione che nel 2031 toccherà i 10 milioni, il nuovo primo cittadino dovrà raddoppiare l’attuale ritmo di costruzione di case fermo a 25 mila edifici all’anno. Durante la campagna elettorale, Khan ha proposto un piano in tre parti: sostenere le associazioni che si battono per un affitto sostenibile, utilizzare i propri poteri da mayor per dar vita a un nuovo complesso residenziale e sfruttare i terreni pubblici. Goldsmith, invece, punta deciso alla classe media londinese specificando che il 25% delle case sono destinate all’affitto sociale dei meno abbienti, mentre solo il 2% ha prezzi accessibili per chi guadagna in reddito medio.

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