A costo di apparire rozzamente sbrigativo, non posso non dirlo: alla fine chi possiede ed esprime un forte senso di responsabilità è migliore di chi invece no. Anzi, vorrei proporre il senso di responsabilità come unità di misura: perché in ogni situazione – dalle grandi imprese fino alle scelte squisitamente personali – ogni evoluzione, ogni conquista, ogni cosa di cui andare orgogliosi, è sempre nata da chi si prende più responsabilità.
Perché chi accusa, si indigna, punta il dito, esercita il pensiero critico, può certamente avere tanti motivi per farlo e ci sta che abbia anche ragione: ma dopo che ha criticato? Ecco, credo da sempre che criticare sia troppo facile, che si possa essere duri con gli altri quando si sa essere duri con se stessi, e che la migliore delle critiche sia quella di chi fa qualcosa di suo, di chi prova a costruire, a proporre una qualche soluzione.
ogni evoluzione, ogni conquista, ogni cosa di cui andare orgogliosi, è sempre nata da chi si prende più responsabilità
Accusare i “cattivi” è legittimo, ci mancherebbe: ma tu cosa hai fatto per essere davvero migliore di loro? Allo stesso modo, è sacrosanto rivendicare e anche pretendere i propri diritti: ma permettetemi di preferire chi prima di accampare diritti dimostra quel tanto di volontà e di coraggio, chi dà ancor prima di avere. Prendersi responsabilità è qualcosa di vitale, che si fa con il sorriso sulle labbra e con una sostanziosa dose di energia.
No, non ho un’attitudine penitenziale e sacrificale, niente affatto. Sto parlando di senso di responsabilità, non di senso del dovere. Perché il dovere corrisponde in qualche modo a un obbligo morale, ed è parente stretto del senso di colpa, mentre prendersi responsabilità è qualcosa di vitale, che si fa con il sorriso sulle labbra e con una sostanziosa dose di energia. Mi è accaduto spesso, in questo senso, di raccontare che il miglior modo di crescere un bambino è combinare senso di responsabilità e senso del gioco, voglia di fare e di migliorarsi e attitudine scanzonata e gioiosa.