La “battaglia del grano“ di Antonio Razzi: «Lezioni di agricoltura nelle scuole italiane»

Il parlamentare abruzzese ha depositato un disegno di legge per portare a scuola "tecniche di semina e produzione di frutti”. «I nostri ragazzi impareranno a mangiare meglio»

Lezione di semina nell’orto, poi due ore nei campi a raccogliere i pomodori. E il fine settimana tutti in gita a vendemmiare. Forse non sarà proprio così, ma nella scuola del futuro ci sarà sempre più spazio per l’agricoltura. La proposta è contenuta in un disegno di legge presentato dal senatore di Forza Italia Antonio Razzi e depositato pochi giorni fa a Palazzo Madama. Un provvedimento che introduce nelle scuole “di ogni ordine e grado” una nuova materia: «Insegnamento delle tecniche agricole di semina e produzione dei frutti della terra in orto e in campo».

Dai libri al trattore, le conoscenze da acquisire sono tante. Se il disegno di legge sarà approvato i giovani potranno essere interrogati sui periodi di semina, il clima e la stagionalità dei prodotti agricoli

Per un Paese che sta riscoprendo la sua vocazione agricola non è una banalità. Torneremo tutti contadini? In ballo non ci sono solo nuovi posti di lavoro. «Istruire i giovani di oggi in merito al ciclo della produzione agricola – si legge nella bozza del documento adesso al vaglio degli uffici parlamentari – significa fornire i mezzi necessari ai consumatori di domani dotandoli di conoscenze fondamentali per comprendere la qualità dei prodotti della terra e dell’orto». Nel progetto si parla di educare alle eccellenze enogastronomiche italiane, ma anche di valorizzare una dieta sana ed equilibrata. «Bisogna cominciare proprio dalla terra – ha spiegato Razzi presentando il ddl pochi giorni fa – per insegnare ai bambini il corretto stile alimentare. I bambini, soprattutto quelli metropolitani, non hanno idea di come crescono i prodotti della terra, dei periodi di semina e di raccolto, dell’uso di pesticidi».

Su twitter in molti mi hanno preso in giro – racconta Razzi a Palazzo Madama – C’è chi dice che siamo noi politici a dover andare a zappare. Ma con me sbagliano bersaglio, nei campi ci lavoravo già quando avevo otto anni

Dai libri alla zappa, le conoscenze da acquisire sono tante. Se il disegno di legge sarà approvato, i giovani potranno essere interrogati sui periodi di semina, il clima e la stagionalità dei prodotti agricoli. In classe e non solo. Accanto allo studio teorico, il testo fa esplicito riferimento a esperienze all’aria aperta, attraverso «esempi pratici e tangibili». Spetta alle direzioni scolastiche regionali individuare tra i docenti “le figure più idonee all’insegnamento». Una volta selezionati, gli insegnanti saranno inseriti in un apposito albo regionale. Ma siccome nessuno può improvvisarsi “esperto di semina e produzione dei frutti della terra”, il disegno di legge prevede anche la possibilità di realizzare appositi corsi di qualificazione professionale, della durata massima di sei mesi, da svolgere nelle università di Scienze Agrarie. Il disegno di legge rischia di aprire un dibattito importante. Un’iniziativa che ha già raccolto consensi e critiche. «Su twitter in molti mi hanno preso in giro – racconta Razzi a Palazzo Madama – C’è chi dice che siamo noi politici a dover andare a zappare. Ma con me sbagliano bersaglio, nei campi ci lavoravo già quando avevo otto anni».

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