Sulla tomba di Liam Whelan

Cent'anni dopo la Rivolta di Pasqua, quasi sessanta dopo il disastro aereo di Monaco, il viaggio di Valderrama sul sepolcro del calciatore irlandese morto a 22 anni

Il primo pomeriggio di un sabato di maggio, la calma silente di un agosto metropolitano mediterraneo regna anche nei sobborghi residenziali di Dublino. Eppure un weekend di sole e caldo qui è un’assoluta rarità. Il turismo alcolico organizzato attorno a un centro storico costruito su pub e fabbriche di birra o whiskey adibite a musei ha regole ben precise. Le tossine vanno smaltite o l’alternativa è perdersi nei meandri di un altro oceanico pub. Va da sé che attività di routine come fare la spesa o cercare una ferramenta per sistemare la saracinesca non siano all’ordine del giorno. Solo poche ore prima un punk ha sfondato la vetrina del negozio a bottigliate, in preda a una miscela di alcol e anfetamine.

Cent’anni esatti dopo la Easter Rising che diede il via all’indipendenza dagli inglesi, O’Connell Street è ancora l’arteria principale della città, una delle strade più grandi d’Europa. Da qui sessant’anni fa, ai tempi di Liam Whelan al Manchester United, per andare a Glasnevin si prendeva il sixty-bus, per coincidenza quello cantato dai Rancid. In effetti appena fuori dal centro Dublino sembra una piccola San Francisco, le colline verdi e tondeggianti restituiscono un po’ dell’Irlanda rurale. Ora si prende il bus 40. I cordiali abitanti della periferia, con o senza denti, invitano gli stranieri a posare la mappa e a seguire le loro indicazioni, così da potersi meglio godere il paesaggio circostante.

Glasnevin è un cimitero monumentale al cui ingresso torreggia la O’Connell Tower, anch’essa come la strada dedicata a Daniel O’Connell, avvocato e politico che credeva a una liberazione pacifica dal dominio inglese agli albori del 1800. La pensavano diversamente i rivoluzionari guidati da James Connolly che diedero il via nel 1916 alla Rivolta di Pasqua, un’insurrezione fallimentare che molti leader pagarono con la condanna a morte. Come la Contessa Markievicz, femminista e socialista, poi rilasciata e in seguito la prima donna eletta al Parlamento inglese. Tuttavia la Repubblica fu proclamata, e la seguente Guerra d’Indipendenza che ebbe inizio nel 1919 per mano dell’Irish Republican Army (IRA) contro il governo inglese del Castello di Dublino, fu considerata come la difesa della Repubblica dal tentativo di restaurazione inglese. Glasnevin queste vicende le ripercorre tutte, con una mappa apposita al costo di tre euro che guida i visitatori tra le tombe dei leader sindacalisti, socialisti e repubblicani.

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