L’ordine degli aggettivi in inglese e la regola OSASHCOMP

Ci sono regole che i britannici sanno ma non conoscono. Sono in grado di disporre gli aggettivi in modo corretto, ma senza conoscerne il perché. Tutti gli altri, invece, devono studiare

In inglese niente si fa a caso. Nemmeno la disposizione degli aggettivi in una frase: seguono un ordine preciso, assoluto e misterioso. I british lo assorbono insieme al latte materno, non imparano nessuna regola ma sanno riconoscere subito se qualcuno non lo rispetta. Come per le code: chi non le rispetta o è uno straniero o è un pazzo.

Tutti gli altri, invece, lo devono imparare memorizzando regole e formule. Quella per gli aggettivi è, tutto sommato, abbastanza semplice e si può riassumere nella sigla OSASHCOMP. Ripetiamo: OSASHCOMP. Cosa significa?

Come spiega Mark Forsity nel suo volume The Elements of Eloquence, l’ordine degli aggettivi in inglese deve seguire questo ordine: Opinion-Size-Age-SHape-Colour-Origin-Material-Purpose. Appunto, OSASHCOMP.

Segue, subito, l’esempio: “lovely little old rectangular green French silver whittling knife”. Prima l’opinione, poi le informazioni che gli insegnanti definiscono “fattuali”. Ma anche queste non possono essere disposte a casaccio. Prima viene la grandezza, poi l’età, poi la forma, il colore, la provenienza, il materiale e lo scopo. Ogni inversione/trasgressione è proibita, come nelle code britanniche. Sono ammessi i buchi, certo: può mancare l’origine, può mancare l’età. Ma ciò che resta.

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