Può una mostra essere il nucleo di un nuovo modo di pensare la manifattura e l’artigianalità? Sì, a quanto pare. Miracolo – anzi, rivoluzione – a Milano. Più precisamente, alla Fabbrica del Vapore, che da cinque mesi sta ospitando la mostra New Craft, esposizione realizzata nell’ambito della XXI Triennale che mette in scena i nuovi modi del produrre, nel contesto della felice crasi tra artigianato, design e nuove tecnologie. Soprattutto, che dimostra come questi tre saperi siano in grado di contaminarsi in modo armonico, senza che nessuno fagociti l’altro, senza che la tecnologia “sporchi” il design o disumanizzi l’artigianato, senza che l’artigianato finisca per oppure resistenza all’innovazione digitale e alla progettazione di qualità.
A cogliere la palla al balzo è stata Banca Ifis, uno dei principali sponsor dell’esibizione. Già attiva come partner dell’innovazione delle piccole realtà artigiane e del made in Italy attraverso il progetto Botteghe digitali, l’istituto di Mestre ha infatti deciso di fare della mostra il punto di partenza di un vero e proprio New Craft Club, un “hub” di ricerca e condivisione, all’interno le eccellenze dell’artigianato digitale possano raccontare la loro storia e offrire la loro esperienza sull’impiego di nuove tecnologie in ambito manifatturiero a maker, imprenditori tradizionali, semplici curiosi.
Il club, di fatto, funzionerà come luogo di incontri e workshop, occasioni di confronto e networking con esponenti del mondo della finanza, della ricerca e delle istituzioni, diventando nei fatti un osservatorio privilegiato sulle principali dinamiche riguardanti la digitalizzazione delle attività artigiane
Il club, di fatto, funzionerà come luogo di incontri e workshop, occasioni di confronto e networking con esponenti del mondo della finanza, della ricerca e delle istituzioni, diventando nei fatti un osservatorio privilegiato sulle principali dinamiche riguardanti la digitalizzazione delle attività artigiane: «Fare le cose sul serio è sempre positivo, tanto più se a farle è una banca – spiega Stefano Micelli, professore dell’università Ca Foscari di Venezia, autore del libro Futuro Artigiano e soprattutto curatore di New Craft – In questo caso, c’è una banca che costituisce un gruppo di imprenditori, che sono capaci di esprimersi, valutare, argomentare. Non si fa un generico studio di mercato e poi un prodotto con finalità commerciali. No, qui si immagina insieme un percorso».
Il New Craft Club sarà presentato il prossimo 6 settembre alle ore 11 proprio alla Fabbrica del Vapore, in un incontro cui interverranno, oltre al Ceo di Banca Ifis Giovanni Bossi, al suo direttore generale Alberto Staccione e a Stefano Micelli anche alcuni imprenditori che applicando le tecnologie digitali alla loro maestria manifatturiera, sono riuscite a costruire un business model duraturo e di successo: «Queste aziende hanno già dato prova di sapersi cimentare coi temi della mostra New Craft, incrociando saper fare, design e tecnologia – spiega Micelli -. In particolare, sono tutte riuscite a portare avanti, ciascuna, un percorso di crescita, mantenendo la loro matrice artigianale, senza rinnegarsi. Anzi, valorizzando ed enfatizzando la loro identità, traducendola in soluzioni commerciali all’altezza. Proprio per questa specificità i casi di studio sono interessanti da ascoltare nel loro divenire e trasformarsi».