Il mondo nelle mani di Trump: ecco l’impero economico del nuovo presidente

Il problema del conflitto d’interessi si pone per la prima volta anche per gli Usa: cosa farà The Donald con le sue attività economiche? Come influenzeranno le sue scelte politiche, anche con altri Paesi del mondo?

Gli americani stanno per scoprire un aspetto della politica che noi, per esperienza, conosciamo benissimo: il conflitto d’interessi. Con il primo miliardario presidente della storia, non sarà facile che le attività economiche di Trump non interferiscano con le sue scelte politiche. Forse, anzi, le indirizzeranno. È un problema? Ovvio.

Di solito i presidenti lasciano tutte le loro attività in un blind trust, lasciano la gestione a un terzo e si dimenticano (sì, certo) di tutto quello che li riguarda per dedicarsi anima e corpo al bene dell’America. Donald Trump non potrà fare in modo molto diverso, ma chi garantisce che le sue attività economiche non saranno, alla fine, determinanti per le due decisioni finali? Il problema non è solo americano, dal momento che l’impero Trump si estende in 25 Paesi in tutto il mondo.

In tutto, stando alle sue rivelazioni, il suo universo finanziario sarebbe composto da 144 aziende, con contatti in Asia, Europa, Sud America e Nord America. E con interessi che vanno dai campi da golf (negli Emirati), real estate, vendite di bibite (Israele). Insieme agli accordi, però, ci sono anche i disaccordi: con la Turchia ha già avuto modo di litigare con Erdogan sulla Trump Tower di Istanbul, quando il magnate americano ha proposto il divieto di ingresso ai musulmani negli Usa (ma il litigio si è subito spento e la proposta si è rivelata – per ora – solo una sparata per galvanizzare gli elettori).

Questo è, più o meno, un quadro abbastanza accurato dei beni e delle attività di Trump realizzato dalla Cnn. Ma non è completo, dal momento che il presidente eletto Usa. Come si può vedere, con l’Italia non ci sono affari in corso. Per il momento, appunto:

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