Il vero motivo per cui i vichinghi partivano in mare: la mancanza di donne

Era una società poligamica (poliginica), un uomo poteva avere più donne. Questo penalizzava i più poveri, che per formare una famiglia erano costretti a cercare altrove le loro compagne. Dall’altra parte del mare

Da sempre visti come razziatori e devastatori, i vichinghi forse erano soltanto dei cuori solitari in cerca dell’anima gemella. Ma come capitava spesso all’epoca, cioè intorno all’VIII secolo dopo Cristo, non si trattava di approcci molto romantici: il vichingo arrivava e rapiva la donna che gli serviva. Questa è l’ultima teoria, in ordine di tempo, che cerca di spiegare le scorribande compiute dagli scandinavi in tutto il nord dell’Europa: non la fame, non la brama di ricchezze, ma la penuria di donne.

A dire il vero, come ipotesi non è nemmeno nuova. Anzi, era stata sostenuta ai tempi da Dudone di San Quintino, storico e cronista normanno all’inizio del millennio. Per raccontare la discesa dei vichinghi in Europa si rifaceva non tanto alle innovazioni tecnologiche – che pure c’erano: la chiglia, ad esempio, e le vele – o i problemi causati dal riscaldamento globale – che c’era anche all’epoca, e aveva i suoi effetti – ma alla difficoltà, per i giovani maschi di trovare delle donne con cui mettere in piedi una famiglia. Era una conseguenza della poligamia, fatto sociale che, nei gruppi di allora, andava per la maggiore, e penalizzava i più deboli o i meno abbienti.

Non è una tesi campata per aria: le diverse innovazioni nei macchinari, o i cambiamenti climatici, erano senza dubbio importanti motivi per lo spostamento dei vichinghi, ma non giustificano l’utilizzo della violenza. Perché non potevano limitarsi a commerciare con le altre città, o civiltà, anziché razziarle? Risposta: servivano delle mogli (e nel frattempo qualche soldo in più non avrebbe guastato).

Certo, ci sono sempre dei punti di domanda: se fosse così, i vichinghi avrebbero dovuto essere uomini, ma è dimostrato che c’erano anche donne vichinghe sulle navi che partivano. Secondo Mark Collard, il titolare della ricerca, le questioni erano più complicate di così. “Proprio come oggi, ci potevano essere varie ragioni per spingere una persona a imbarcarsi”. I giovani maschi, come si è detto, cercavano moglie. I più ricchi, invece, desideravano finanziare le nuove barche per accaparrarsi ulteriori ricchezze d’oltremare. “Era una società complessa, più o meno come oggi”. Ma, purtroppo per loro, con meno donne in circolazione.

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