Occident Ex-PressLe vendono Usa e Germania, muoiono i siriani: ecco le armi di Frontex contro i migranti

Fucili d'assalto americani, pistole mitragliatrici tedesche, tecniche usate dai contractors britannici in Somalia contro i pirati. Ecco le armi di Frontex e Guardia Costiera greca usate nel mar Egeo contro migranti e trafficanti di uomini

Fucili d’assalto M4 di produzione americana, tra piu antichi manufatti d’oltreoceano da esportazione, costruiti Dalla Colt Manufacturing Company. Tecniche di addestramento usate in Somalia contro la pirateria da contractors britannici formati nell’esercito di Sua Maestà. Pistole mitragliatrici MP5, la più famosa arma da fuoco prodotta dai tedeschi di Heckler & Koch, che caricano munizioni 9 millimetri con un nome latino che è tutto un programma: Parabellum – un retaggio della burocrazia balistica italiana. Dall’altra parte trafficanti di uomini georgiani e ucraini che, stando a una serie di riscontri della Guardia di Finanza pugliese, oramai offrono viaggi “di lusso” direttamente dalla Turchia a Santa Maria di Leuca o Otranto, con tanto di equipaggi organizzati. Un’agenzia viaggio della disperazione. Prezzo: 5mila, Anche 10mila dollari. E ancora: pescatori turchi improvvisati scafisti, profughi siriani e poliziotti greci.

Fucili d’assalto M4 di produzione americana Colt; pistole mitragliatrici MP5 caricano munizioni 9 millimetri Parabellum; M16 e cartucce 40 Smith & Wesson. Ecco le armi di Frontex usate e nell’Egeo contro i migranti

C’è tutto il mondo nell’Egeo. C’è tutto il mondo nel commercio delle armi che gira attorno questo lembo di mare. Anche quelle utilizzate da uomini di Frontex – l’Agenzia europea per la sorveglianza dei confini nel frattempo mutata in Guardia Costiera e di Frontiera Europea – messi in stato d’accusa dall’inchiesta di The Intercept, e dalla lettera aperta di 42 Parlamentari di Bruxelles che chiedevano chiarimenti sugli spari ai barconi in legno e vetroresina dei profughi. Spari che hanno provocato anche il ferimento di tre siriani.

Il Direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, risponde in commissione LIBE ai Parlamentari Europei: «Sono stati feriti anche i nostri uomini, i trafficanti avevano le armi». Ma è smentito da un’inchiesta giornalistica e da un processo

È tornato a parlarne Fabrice Leggeri. Il Direttore Esecutivo di Frontex si e dovuto difendere davanti alla Commissione Libertà civili , Giustizia e Affari Interni (LIBE). Si è limitato à dire che i suoi sottoposti hanno agito secondo leggi greche, rispondendo al fuoco aperto dai trafficanti. Una circostanza, questa, che non trova riscontro nelle inchieste giornalistiche e nel processo per direttissima a carico di un ufficiale ellenico che ha svuotato un caricatore da 30 colpi su un’imbarcazione a largo dell’Isola di Chios – dove pur assolvendo il militare si è riconosciuto che armi a bordo non ve ne erano.

Ma quali sono le armi di Frontex? Chi le produce? Come sono addestrati gli uomini che sparano?

Migranti come pirati

Sparare ai motori fuori bordo. Questo era il diktat stando a quanto riferito da Leggeri. Per bloccare l’imbarcazione e poi salire a bordo o rimorchiarla a riva. Come in Somalia contro i pirati. Ma non è così facile. Nel Corno d’Africa il vero lavoro è un altro: tenere lontani i predoni dalle navi mercantili, non bloccarli in alto mare. Ad occuparsene sono sopratutto ex militari del Regno Unito che si sono reinventanti una carriera nelle PMSC – le compagnie private di sicurezza marittima – raccomandate a chi vuole navigare da e per l’Oceano Indiano. E che hanno ben chiaro un concetto in testa, sancito nelle RUF (Rule of Force): chiunque si avvicini a meno di 300-500 metri è un potenziale pericolo deve essere tenuto alla larga con colpi di avvertimento o diiretti allo scafo e alle persone. Sono dotati di fucili caricati a 7.62×51 mm. La versione da guerra del Winchester, armi leggere nate in seno alla NATO e di cui si sono dotati tutti i Paesi membri dell’Alleanza Atlantica a partire dagli anni ’60.

Sparare ai motori, come in Somalia contro i pirati. Ma non così facile. I contrctors nell’Oceano indiano hanno il compito di tenere i predoni a 500 metri di distanza, e con i fucili d’assalto caricati a 7.62×51è impossibile colpire i motori

Sparare con queste ai di motori per bloccarli può essere un’opzione ma di difficile praticabilità. «Un mito» lo definisce addirittura un ex contractor. Tutta una questione di distanze. Perché non basta un solo colpo. L’energia cinetica dei proiettili non è sufficiente. «Servirebbero munizioni pesanti che colpiscono da distanze ravvicinate» Spiega un Linkiesta Benjamin King, analista del think tank Small Arms Survey . Non è un caso se le munizioni pesanti in inglese vengono chiamate “slugs”, “lumaconi”. Perché la lontananza disperde l’energia cinetica, di fatto annullandone l’efficacia. Si aggiunga che la zona del motore è anche quella più desiderata dai profughi, per via del calore che viene prodotto e rende meno rigide le temperature. Il tutto avviene di notte quando la visibilita è ridotta e in mare anche soltanto un’onda imporvvisa può farti sbagliare. Anche se utlizzi fucili d’assalto M4, pensati per penetrare nei giubbotti antiproiettile e provocare una grossa quantità di danni nella zona circostante a dove hanno colpito. Figuriamoci cosa accadrebbe in caso di errore, se ad essere colpiti fossero i giubbotti salvagente di pessima fattura indossati dai migranti che tentano la traversata.

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Fuoco amico

C’è poi il rischio di incendi . Meno probabile di quanto si possa immaginare ma comunque possibile. Dentro un serbatoio la concentratizione dei vapori da benzina è superiore al limite esplosivo e quindi, se il carburante non si misclea con l’ossigeno, nessun incendio può mai scoppiare. Con pallottole camiciate (Full Metal Jacket) e impatti multipli e prolungati la musica però cambia. E può accadere il peggio: i fori di entrata permettono l’ingresso dell’aria e il proiettile rivestito “sfregando” su un’altra superficie può creare e la scintilla da cui divampa poi l’incendio. Si dia il caso che sparare diversi colpi con proiettili rivestiti sia esattamente il modo in cui è possibile fermare un motore fuori bordo.

Il rischio incendi non è probabile ma se i Full Metal Jacket colpisco possono forare il telaio: entra l’ossigeno e si miscela con la benzina e la scintilla può scatenare il fuco

Fucili americani, pistole tedesche, morti siriani

Gli agenti Frontex sono uomini delle forze di sicurezza delle rispettive nazioni di provenienza. È quello che Fabrice Leggeri intendeva dire quando, giustificandosi, rispondeva alla lettera di Barbara Spinelli e altri eurodeputati, che «non esistono equipaggi o navi di Frontex». Come dire che l’Unione europea non è uno Stato e quindi non ha un suo esercito, una polizia, una guardia costiera propria. La realtà è un po’ più sfumata e gli equipaggi e le navi Frontex esistono, come sa bene chiunque abbia provato a salirci a bordo. Solo che parlano lingue diverse e subiscono addestramenti differenti gli uni dagli altri nei Paesi d’origine.

Tutto il mondo nell’Egeo, tutto il mondo nel commercio delle armi: pistole mitragliatrici del Baden-Württemberg, proiettili col nome latino, cartucce Smith & Wesson americane

Parlano lingue diverse anche le armi da fuoco in dotazione: le pistole mitragliatrici MP5, produzione Heckler&Koch basata nel Baden-Württemberg, dal 1956 uno dei fornitori ufficiali dell’esercito tedesco. È una delle armi standard in tutto il mondo, che a seconda della latitudine viene modificata e monta munizioni differenti. La MP5A3 utilizza i proiettili 9×19 parabellum standard che viaggiano a 400 metri al secondo. Ciò significa che se entra in un bersaglio morbido da distanza ravvicanata lo attraversa. Sono letali se sparati a 50 o meno metri.

Lle cartucce 40 Smith&Wesson vengono usate dalle MP5/40 e sono il calibro di ordinanza negli uffici degli sceriffi di contea negli Usa, in molti dipartimenti di polizia e nell’FBI. La gittata qua aumenta fino a 200 metri e scende circa della metà a seconda del modello. Di certo può uccidere o recare danni irreversibili anche senza colpire organi vitali.

E infine vi è l’intero gruppo della famiglia M16, veri e propri fucili d’assalto con munizioni 5,56×45 mm, adottati dall’esercito statunitense e tutte le forze NATO, con l’esclusione delle Forze Speciali che preferiscono il “Tavor” israeliano.

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