I freelance lo fanno meglio: cinque cose che i dipendenti possono imparare dagli autonomi

Le cinque lezioni dei “battitori liberi” ai dipendenti: guardarsi sempre attorno e formarsi di continuo, imparare a dire no e a contrattare, sapersi reinventare e proporre sempre nuove idee, fare rete, sempre e comunque e avere una reale percezione di sé e del proprio valore

Charles McQuillan/Getty Images

Ammettiamolo: più che essere di sinistra o destra, preferire il pandoro o il panettone, uno dei grandi dualismi della nostra società è quello che riguarda il lavoro: essere freelance o dipendente. Ci sono molti casi, in cui, lo sappiamo, non lo scegli: sei un freelance perché nessuno ti ha assunto o lo sei perché hai perso un lavoro e non hai più trovato niente di stabile. Ma ci sono anche i casi in cui, stanchi di essere dipendenti, molti professionisti preferiscono lavorare da soli per poter finalmente scegliere ritmi e da dove poterlo fare, ottenendo anche più tempo per sé. Eppure, al di là del divario sociologico e di chi da dipendente a volte invidia la presunta libertà del freelance o si inorgoglisce del fatto di avere lo stipendio sicuro, il “battitore libero” ha tante cose da insegnare. Proprio sul modo di intendere e di organizzare il lavoro, ma soprattutto sulla crescita personale.

Eccone alcune:

1) Guardarsi sempre attorno e formarsi di continuo

Il dipendente lo sa bene: arriva un momento in cui ha ottenuto una promozione o aumento e sa che per un po’ più in là non può andare. Fa quello che deve e “porta a casa la giornata” che spesso, almeno professionalmente parlando – a meno che non lavori dopo cena -, si chiude lì. Fa corsi di formazione proposti dall’azienda, ma è difficile che vada a giornate formative o incontri che potrebbero servirgli per crescere nel suo lavoro. Il freelance, vuoi perché è costretto a trovarsi sempre nuovi clienti e lo deve fare in ogni dove, va a eventi e si aggiorna di continuo. Legge articoli e segue chi fa il suo stesso lavoro, ma non solo, partecipa spesso a webinar – gratuiti e non -, cerca di carpire quel che può dagli altri. Senza neanche essere troppo in concorrenza. Ecco cosa si può imparare dal freelance: quella voglia – mista a necessità e che fa a gara con la mancanza di tempo – di volere sapere le ultime novità del proprio settore e non solo e tramutarlo in un prossimo lavoro. Quella formazione continua che anche da adulti, pure quando siamo “arrivati” e magari abbiamo una posizione al vertice, ci permette di vedere sempre cose diverse e di farci fare il salto in più.

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Quando sei freelance ti trovi a fare cose che non pensavi di saper fare. Sai che, se sbagli, devi fare i conti principalmente con te stesso. E sbagliando, si sa, si impara tantissimo

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