Il miglior antipasto per il 2017? La exit di una startup italiana

La storia di NetLex, acquisita da Teamsystem, è un ottimo segnale: perché dimostra che anche l’Italia è un mercato per il venture capital e che le imprese italiane vogliono innovare. Luigi Capello (LVenture Group): «Il prossimo anno sarà decisivo»

Questa è la storia di Giorgio Pallocca, trentasei anni, di Velletri. Uno che tra i diciannove e i ventitré anni fa la spola tra l’Italia e Palo Alto, lavorando come Cto per una startup americana. Che tra il 2003 e il 2013 fonda una sua webagency e nel frattempo si inventa un software gestionale per gli studi legali. Che fa dello sviluppo di NetLex, questo il nome del software, la sua professione, convinto della bontà della sua intuizione. A supportarlo Lazio Innova e LVenture Group, holding di venture capital che ha creduto in NetLex investendo nelle prime fasi di vita e supportandola nello sviluppo e nella crescita per facilitarne l’incremento di valore.

Risultato? A pochi mesi dal lancio Netlex aveva già oltre 500 studi legali come clienti e oggi serve migliaia di utenti, con una crescita dei ricavi attorno al 60% annuo. Il servizio si è spostato sul cloud, naturale posizione che ha permesso di scalare la soluzione ad ancora più clienti. Una crescita su cui ha messo gli occhi TeamSystem, società italiana leader nello sviluppo e nella distribuzione di software e servizi, che attraverso la controllata Lexteam ha comprato NetLex. Per Giorgio Pallocca, l’inizio di un nuovo lavoro, l’integrazione dei servizi di Netlex dentro TeamSystem e magari qualche altra startup nel cassetto. Per LVenture Group, la prima exit, che in un contesto come quello italiano fa storia, o quasi.

«Abbiamo diversi motivi per essere contenti della vendita di NetLex – spiega Luigi Capello, ceo di LVenture Group – È stata la nostra prima vera e propria exit, che in fondo è lo scopo del nostro lavoro. Per di più è stata anche una exit molto precoce. Noi ci siamo dati sei anni come tempo medio di uscita dagli investimenti, mentre in questo caso ne sono bastati tre». Un exploit niente male, insomma, che Capello attribuisce soprattutto alla qualità del prodotto sviluppato: «NetLex è una realtà molto innovativa che si è sviluppata in un mercato molto conservativo, grazie a un’ottima tecnologia – continua Capello -. È questo che ha convinto il gruppo Teamsystem a prendersi il 51%».

«Oggi tutte le corporate hanno capito che l’innovazione è fondamentale. Anche l’industria più conservativa si sta accorgendo che se non innova rischia di andare fuori mercato. Questa minaccia, molto forte, fa sì che tutte le aziende cerchino innovazione. E le startup possono essere il veicolo perfetto per disseminarla ovunque»


Luigi Capello, LVenture Group

La storia di NetLex per una realtà come LVenture Group non dovrebbe essere che l’antipasto: «Antipasto non so, di sicuro è un bel segnale, che vale doppio – spiega ancora Capello -: perché dimostra che ci possono essere exit in Italia. E pure con acquirenti italiani». Un segnale che il vento sta cambiando? Forse. Di sicuro, continua Capello «oggi tutte le corporate hanno capito che l’innovazione è fondamentale. Anche l’industria più conservativa si sta accorgendo che se non innova rischia di andare fuori mercato. Questa minaccia, molto forte, fa sì che tutte le aziende cerchino innovazione. E le startup possono essere il veicolo perfetto per disseminarla ovunque».

Tutto cospira per un 2017 pieno di exit, insomma: «Tra fine 2017 e inizio 2018 ce ne aspettiamo parecchie – auspica Capello -. Il 2016 è stato un anno di grande rafforzamento. Ci sono state norme molto importanti nell’ultima legge di bilancio, dal credito d’imposta per investitori fisici alle norme per investire nel venture capital per le casse previdenziali e l’Inail. Entreranno tutte in vigore il prossimo anno, e daranno spinta e denaro al sistema. Finalmente». Già, finalmente. Perché mentre l’Italia si sveglia, il mondo vola. E non è solo alla Silicon Valley o a Londra che dobbiamo guardare con invidia: «Nel 2016 la Spagna ha toccato il miliardo di investimenti nel venture capital, noi non arriviamo ai 200 milioni». Poi si dice che abbiamo problemi di innovazione e produttività…