il problema dei lunghi voli: il sonno che non c’è

Riuscire ad addormentarsi bene in aereo è una sfida che l’uomo non è ancora riuscito a vincere. Ci sono però alcuni trucchi di cui si può tenere conto per diminuire i fastidi e superare le lunghe ore

Il sonno di chi vola è il più leggero. Tra sedie scomode, rumori di fondo, luci diffuse, il viaggiatore che percorre lunghe tratte notturne può fare solo una cosa: soffrire. Questo è l’assunto base, la verità essenziale. Accettata questa, si può immaginare una serie di trucchetti per attutire il fastidio, vincere l’insonnia, conquistare qualche pacifica ora di sonno – non salverà dagli occhi rossi o dal malessere generale, ma almeno garantirà qualche ora di autonomia per sbrigare gli affari più urgenti.

Secondo il sito Entrepreneur (dedicato a un gruppo di persone che, per lavoro, vola spesso), il lavoro sul viaggio in aereo va cominciato ancora prima di partire. Ad esempio, con la scelta della sedia. È un lavoro che richiede un minimo di calcolo: se si dorme sul lato destro, dicono gli esperti, meglio scegliere il lato destro dell’aereo (se possibile, finestrino). Se si dorme sul lato sinistro, meglio scegliere viceversa. È un accorgimento che può aiutare, anche se pochi lo conoscono.

Il malefico cuscino a U, raccomandano, va indossato al contrario: evita le contrazioni al collo, la cervicale (anche se è un malanno solo italiano) e il senso di confusione da risveglio continuo. Tiene ferma la testa, e questo è importante. Se poi lo si profuma bene si evita anche il rischio contagio da cattivo odore da parte del vicino d’aereo.

Le altre dotazioni possono essere impiegate in modo creativo. Ad esempio, il cuscino del sedile può essere messo sotto le ginocchia (aiuta a distendere la pressione), il lenzuolo che ogni tanto qualche compagnia concede, è meglio tenerlo dietro la schiena, a livello lombare: serve a evitare i dolori e scaccia il pericolo di infezioni (eh già), ma provoca il congelamento. Bisogna saper scegliere.

Infine, il trucco più semplice è il classico cappello da baseball: appena si vuole dormire, lo si cala sulla fronte. La visiera blocca la luce e crea un senso di intimità che concilia il riposo. Da quel momento in poi, si può tentare di addormentarsi, senza sonniferi, senza melatonina in eccesso. Il viaggio è lungo, il sonno sarà pesante.

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