«La persona uccisa è risultata essere, dopo i controlli del caso, senza ombra di dubbio Anis Amri, il presunto sospettato dell’attacco terroristico a Berlino». Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro dell’Interno Marco Minniti.
«Questa notte alle 3 del mattino a Sesto San Giovanni – ha detto Minniti – nel corso di normale attività di controllo del territorio, una pattuglia della Polizia di Stato ha fermato una persona che si aggirava con fare sospetto. Nel momento in cui è stato efrmato, l’uomo senza esitare ha estratto una pistola e ha sparato». Uno dei due agenti di polizia, Christian Movio, è stato ferito. Il secondo agente, Luca Scatà, è risultato illeso. La pattuglia ha in seguito reagito e ucciso l’uomo.
L’identificazione sarebbe arrivata attraverso l’esame delle impronte digitali e i tratti somatici.
Anis Amri, il killer della strage di Berlino, sarebbe arrivato in Italia in treno dalla Francia.
Anis era sbarcato in Italia nel 2011, non ancora maggiorenne. Nel centro di accoglienza di Lampedusa, dove fu portato, aveva partecipato a un incendio. Era stato arrestato e aveva scontato una pena di quattro anni nel carcere dell’Ucciardone di Palermo. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione ma la Tunisia lo aveva rifiutato. Nel 2015 si erano perse le sue tracce.
L’attacco di lunedì al mercatino di Natale di Breitscheidplatz, a Berlino, ha provocato 12 morti, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo.
Durante la conferenza stampa Minniti non ha dato altri dettagli sull’operazione, «perché ci potranno essere ulteriori sviluppi».
«Ho avuto modo di parlare personalmente con Christian Movio, gli ho fatto gli auguri di guarigione. Il ragazzo è molto motivato. È una persona straordinaria. Ha dimostrato una grande professionalità, assieme al suo collega», ha detto il ministro dell’Interno. « L’operazione è stata fatta in totale sicurezza. L’unico problema è stato per gli operatori di polizia», ha continuato. «È grazie a persone come lui che gli italiani potranno fare un Natale ancora più felice».
«Ringrazio tutto il dispositivo delle forze dell’ordine del nostro Paese, di cui tutta l’Italia deve essere orgogliosa, per il lavoro straordinario che si fa in un clima di assoluta cooperazione. Tale dispositivo ha consentito nell’imminenza dell’ingresso nel nostro Paese di una persona che è in fuga di identificarlo e neutralizzarlo».