I giornali sono concentrati sull’ennesimo dissidio sui conti tra il governo italiano e la Commissione europea, che chiede al nostro Paese una manovra correttiva da 3,7 miliardi (circa lo 0,2% del Pil). Lo scontro è più politico che economico e c’entra più che con i conti con le elezioni che si terranno in autunno in Germania e che potrebbero tenersi a breve in Italia. Il primo suggerimento per gli investitori preoccupati è quello di non drammatizzare la situazione. Come in tutte le trattative le parti in causa prendono a volte delle posizioni estreme ma questo non vuol dire che non possano trovare un accordo. Quando si guarda ai mercati, è importante adottare una prospettiva di medio termine e ricordarsi che se da una parte ci sono senza dubbio degli interessi politici confliggenti, ci sono anche degli interessi economici comuni che è interesse di tutti difendere.
La seconda e probabilmente più importante lezione che possiamo trarre da questa situazione è l’importanza di adottare una strategia di investimento che garantisca un alto livello di diversificazione geografica.