Quanti giovani si trovano, nel corso della loro prima esperienza di stage o di lavoro, in una situazione problematica? E in questo casi a chi possono rivolgersi? I genitori spesso non sono in grado di supportarli, perché il mondo del lavoro che loro conoscono non è più attuale. Le università e i centri per l’impiego sono a corto di personale, e spesso attivano stage come in una catena di montaggio, con poco spazio per il “follow up” dei singoli progetti. E i sindacati sono bella maggior parte dei casi troppo lontani, interlocutori che i ragazzi non conoscono, e di cui si fidano poco.
E poi c’è la Repubblica degli Stagisti, un sito web nato ormai quasi 10 anni fa proprio per supportare i giovani nel delicato momento di transizione dalla formazione al lavoro, e dar loro voce. Mercoledì 1 febbraio proprio la Repubblica degli Stagisti organizza un incontro “a porte chiuse” aperto ai giovani (per iscriversi basta cliccare qui, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti), per permettere a ciascuno di avere un supporto personalizzato e anche, contemporaneamente, un momento di confronto con altri giovani nella stessa situazione.
Non è facile, in questo periodo, muovere i primi passi nel mercato del lavoro. Le occasioni ci sono, ma nella maggior parte dei casi si tratta di stage, con un quadro di diritti e doveri molto più aleatorio rispetto a un vero e proprio contratto di lavoro. Nelle loro prime esperienze i giovani sono prevalentemente inesperti, è soli: hanno pochi punti di riferimento, spesso una implicita sollecitazione a dover fare da soli senza lamentarsi troppo, e quando si trovano in difficoltà capita che non sappiano a chi rivolgersi.
In questa situazione, Milano è una cittá chiave: da sola ospita all’incirca 30mila stagisti all’anno. Un tessuto produttivo molto vivo, che tuttavia inevitabilmente presenta contraddizioni e zone critiche.
Per questo proprio a Milano Linkiesta ospiterà mercoledì 1 febbraio nella sua sede la primissima riunione degli “Stagisti Anonimi”: un incontro aperto a tutti i giovani alle prime esperienze lavorative, che hanno bisogno di un supporto o che vogliono semplicemente condividere la propria esperienza. Padrona di casa sarà Eleonora Voltolina, la giornalista che ha fondato e dirige la Repubblica degli Stagisti.
«L’idea è creare un incontro un po’ riservato, con una quindicina di partecipanti al massimo: una modalità che permetterà a ciascuno di prendere la parola, portare all’attenzione il suo problema o semplicemente condividere la sua esperienza. Noi come Repubblica degli Stagisti già facciamo questo tipo di “consulenza“ sul nostro Forum online, rispondendo a quesiti e raccogliendo sfoghi: ne raccogliamo migliaia all’anno. Con Stagisti Anonimi vogliamo provare a farlo faccia a faccia, guardandoci negli occhi e costruendo anche un contatto di persona con i nostri lettori».
Se l’esperimento degli Stagisti Anonimi andrà bene, l’idea è quella di approntare un calendario con un appuntamento al mese, magari portando anche le riunioni al di fuori della città di Milano.