Castelluccio di Norcia, un crowdfunding per salvare la Fiorita dopo il sisma

La chiusura delle vie d’accesso alla celeberrima piana delle lenticchie rende impossibile la semina. E senza la semina, non ci sarà né produzione, né lo spettacolo mozzafiato che attira numerosi turisti ogni anno. Ecco come fare per salvarli entrambi

Una meraviglia italiana che rischia di essere cancellata dal sisma dello scorso 30 ottobre. Questo è quel che sta succedendo a Castelluccio di Norcia, borgo di centoventi anime inerpicato a quasi millecinquecento metri d’altezza, nel parco dei monti Sibillini. Soprattutto, alla piana su cui il borgo veglia, 20 chilometri quadrati in cui si producono ogni anno poche centinaia di quintali della lenticchia più buona del mondo. Un miracolo figlio dell’ecosistema del tutto peculiare e della capacità, tutta italiana, di preservare tradizioni produttive antiche. Un miracolo cui si somma uno degli spettacoli di più rara bellezza cui si può assistere: la spettacolare Fiorita – con la F maiuscola – che colora la Piana di filari variopinti di fiori multicolori. Uno spettacolo che sorprende se visto in fotografia, figurarsi dal vivo. Al punto che per Castelluccio il turismo durante la Fiorita è, di gran lunga, la principale fonte d’indotto economico.

Nulla si può, invece, quando la terra trema. Soprattutto se chiude ogni via d’accesso a Castelluccio e rende impossibile raggiungere la piana per seminare le lenticchie e lavorare la terra. Senza semi, ça va sans dire, niente Fiorita e niente lenticchie. Di fatto, la morte di una piccola comunità economica e di una piccola, grande meraviglia italiana: «Sarebbe un ulteriore enorme danno per questa terra già così martoriata», ha recentemente dichiarato Nello Perla, presidente di una cooperativa agricola locale.

Salvare la Fiorita e la produzione di lenticchie: questa la missione impossibile delprogetto promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e Regione Umbria , con il supporto di Perugina che si è impegnata a dare la massima visibilità attraverso un’ampia campagna di comunicazione. Il nome è #RinascitaCastelluccio emira a costruire un villaggio temporaneo che permetta ai piccoli produttori e commercianti locali di continuare la propria attività in attesa della ricostruzione.

Salvare la Fiorita e la produzione di lenticchie: questa la missione impossibile. O meglio, un progetto che mira a costruire un villaggio temporaneo che permetta ai piccoli produttori e commercianti locali di continuare la propria attività in attesa della ricostruzione

Il metodo scelto è quello del crowdfunding civico: ognuno avrà infatti la possibilità di contribuire con una donazione attraverso una piattaforma online appositamente creata sul portale WithYouWeDo di TIM, dove il progetto sarà raccontato passo dopo passo e dove tutti potranno seguire anche da lontano la rinascita del borgo: «Il villaggio a Castelluccio di Norcia permetterà alle imprese agricole, zootecniche, commerciali e turistiche di mantenere vive le attività che costituiscono la base dell’economia e del tessuto sociale del nostro Paese – ha dichiarato la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini – È importante per tutti gli abitanti che i prodotti del territorio riprendano al più presto il loro ciclo di vita, che possa trovare un luogo e un contesto di continuità. Perché siamo convinti del fatto che la ripresa produttiva sia simbolo e motore della rinascita di tutta la comunità, a livello economico ma anche sociale, culturale e psicologico».

Insieme a Ministero e Regione anche la Perugina, che aveva scelto proprio la fiorita di Castelluccio come simbolo della bellezza autentica dell’Umbria e della comunicazione relativa alla novità Tablò: «Dopo il dramma che l’ha colpita, l’azienda sente ancora più forte il legame con questi luoghi e vuole quindi continuare a sostenerli, dando il proprio aiuto alle realtà imprenditoriali che operano sul territorio e che, dopo il terremoto, hanno bisogno del contributo di tutti», ha spiegato Manuela Kron, Corporate Affairs Director di Nestlé Italia.

A 129 giorni dalla fine del crowdfunding, hanno donato più di 250 persone, per un importo pari a 114.640 euro. L’obiettivo è ancora lontano, ma c’è ancora tanto tempo. Abbastanza per far rifiorire Castelluccio e per far sopravvivere una piccola meraviglia italiana, nonostante la terra che trema.

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