Tra i risparmiatori, la cedola viene erroneamente percepita come un bene primario e spesso confusa con un “rendimento” ma, all’atto pratico, si dovrebbe invece parlare di “minore rendimento” visto che questo è ciò che accade a un investimento che stacca (paga) delle cedole. Nonostante i risparmiatori preferiscano incassare il proprio rendimento sotto forma di cedola, il maggior beneficio si ottiene con il reinvestimento dei propri beni nel medio lungo periodo.
Come sostiene Carlo Favero, professore di Finanza Quantitativa presso l’Università Bocconi, dopo 20 anni, l’extra rendimento ottenuto dal reinvestimento è del 65% maggiore rispetto al caso in cui si opti per l’incasso della cedola. Al contrario, dopo 30 anni la differenza diventa pari al 182% e, infine, dopo 40 anni raggiunge una percentuale maggiore del 400%.
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