Investire e disinvestire troppe volte non rende. Lo dimostra una serie di studi: la strategia che permette di ottenere maggiori rendimenti, piuttosto, è quella di restare. Anche detta di “buy and hold”, cioè comprare e tenere.
Il problema, in questi casi, è spesso attribuibile a un’eccessiva sicurezza di sé dell’investitore, che ritiene di essere in grado, con le sue previsioni, di cogliere i trend dei mercati meglio dei fondi e di sfruttarli con maggior profitto. Un ragionamento che può funzionare in certi casi ma che non tiene conto dell’ondeggiare dei mercati. La differenza dei rendimenti tra fondo e investitore viene definita “investor / behavioural gap”.
Secondo uno studio americano, dal 1991 al 2010 i fondi azionari Usa hanno generato, ogni anno, un rendimento pari al 9,9%. L’investitore medio, invece, ha raggiunto un rendimento del 3,8%. Una perdita di circa 45mila dollari, con in più la fatica di essere entrati e usciti più volte dal mercato.
Ma adesso, quale sarebbe il valore di un capitale investito nel 2011 in un fondo azionario globale?