Cambiamento è una parola sulla tastiera di tutti.
Chi di noi non si è confrontato con l’inerzia di un team di collaboratori che non sembra digerire un nuovo piano di sviluppo? O chi, ancora, non è mai stato alle prese con la difficoltà di mantenere un impegno preso con se stessi, per esempio attraverso una dieta o un programma serio di allenamenti?
Il tema è di quelli importanti, sul quale hanno sbattuto la testa e ancora la sbattono studiosi, ricercatori e motivatori da ogni angolo del mondo. Ma come far scattare l’interruttore mentale che ci spinge verso una specifica azione?
C’è un libro che si intitola proprio Switch, Come cambiare quando cambiare è difficile, scritto da due economisti comportamentali, Chip e Dan Heath. Questo libro si basa su una metafora molto celebre in psicologia e che descrive il nostro cervello come un bel guazzabuglio in cui convivono un Elefante e la sua Guida.
La mente, infatti, da una parte pianifica in modo razionale la strategia d’azione, e questa è per l’appunto la Guida che controlla il pachiderma. Dall’altra, però, ci sono molte situazioni in cui le emozioni e le reazioni istintive hanno il sopravvento: quando una torta al cioccolato mette in discussione la nostra attenzione per la linea, o quando cambiare un certo comportamento consuma troppe energie mentali e, per l’appunto,l’Elefante prende il controllo.