Se hai la costante sensazione di non riuscire a fare tutto, o non essere in grado di farlo come vorresti, potresti soffrire di Attention Deficit Trait (ADT). Il suo scopritore, il ricercatore Edward Hallowell, lo descrive nel suo libro Driven to distraction come l’incapacità di resistere alle notifiche, selezionare le opportunità e scegliere le cose da fare.
È una specie di disturbo da deficit di attenzione (ADD) indotto dalla sovrabbondanza del rumore di sottofondo, che sovraccarica il nostro cervello costringendoci ad agire in una sorta di “modalità provvisoria”, ribattezzata da alcuni “modalità di sopravvivenza”.
Per fortuna ci si può “curare”, e in questo articolo vedremo come.
L’ADT è infatti una specie di versione “normale” dell’ADD. A differenza di questo – vera malattia che colpisce il 5% della popolazione adulta – l’ADT è indotto dalla vita moderna, nella quale siamo sempre impegnati a rispondere a così tanti impulsi e stimoli che diventiamo sempre più distratti, irritabili, impulsivi, irrequieti e, a lungo andare, incapaci di raggiungere obiettivi alla nostra portata. In altre parole, inefficaci, perché stiamo dando attenzione a più cose di quelle che siamo in grado di gestire.
Come si sviluppa l’ADT
Questo tipo di disturbo si manifesta gradualmente, al punto che è difficile rendersene conto. Non ci sono crisi o emergenze, ma la vita diventa sempre più difficile e chi ne soffre inizia ad avvertire qua e là lievi sensazioni di panico e di colpa per non essere in grado di gestire tutto. La combinazione di questi fattori rende chi soffre di ADT incapace di individuare le cose importanti e dedicarsi a esse.