Dopo trentun’anni e ventinove trofei vinti, Silvio Berlusconi lascia il Milan. Da ieri il nuovo proprietario della società rossonera è l’investitore cinese Li Yonghong. L’ex premier se ne va «con dolore e commozione», come spiega in una nota appena formalizzata l’operazione. Un addio inevitabile. «Con la consapevolezza – spiega ancora il Cavaliere – che il calcio moderno per competere ai massimi livelli europei e mondiali necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non è più in grado di sostenere». Con orgoglio e dispiacere si chiude definitivamente un’epoca. Archiviato il calcio, il Cavaliere torna all’altra grande passione. La politica. Mentre cala il sipario sul suo impegno sportivo, Berlusconi prova a riconquistare la scena pubblica. Le energie non mancano, racconta chi lo conosce. Nell’ultimo periodo il leader di Forza Italia sembra aver riconquistato l’entusiasmo di un tempo. A dieta, in gran forma, gira per l’Italia passando da un incontro all’altro. Parla con imprenditori e professionisti, seleziona candidature per il futuro. Soprattutto ascolta. Sonda l’umore di tanti interlocutori, prova intuire aspirazioni ed esigenze del Paese. E in base alle impressioni raccolte comincia a stilare il nuovo programma elettorale, che prenderà la forma grafica di un grande “albero delle libertà”. La parola d’ordine è rinnovamento: anche le nuove liste dovranno essere composte in buona parte da giovani e volti nuovi.
Superati gli ottanta, Berlusconi guarda con ottimismo al futuro. All’orizzonte, neanche così lontano, ci sono le prossime elezioni Politiche. La convinzione è che il centrodestra possa essere ancora decisivo. I sondaggi danno la coalizione unita attorno al 30 per cento. Con lui in campo – come nella campagna del 2013 – c’è chi ritiene la soglia del 40 per cento un obiettivo tutt’altro che impossibile. Solo un sogno? Al momento ogni ipotesi è prematura. Del resto manca ancora una legge elettorale. E dal sistema di voto dipenderà, tra le alte cose, anche il nodo delle alleanze con Lega e Fratelli d’Italia. Per ora l’unica certezza pare essere proprio il Cavaliere, il solo in grado di unire le anime europeiste e sovraniste. L’unico leader in grado di federare il composito mondo del centrodestra.
Archiviato il calcio, il Cavaliere torna all’altra grande passione. La politica. Mentre cala il sipario sul suo impegno sportivo, Berlusconi prova a riconquistare la scena pubblica. Le energie non mancano, racconta chi lo conosce. Nell’ultimo periodo il leader di Forza Italia sembra aver riconquistato l’entusiasmo di un tempo
In attesa di capire cosa accadrà, negli ultimi giorni Berlusconi avrebbe focalizzato la sua attenzione su un suo storico collaboratore. Antonio Tajani. Incontrando imprenditori e dirigenti di partito, il Cavaliere ne parla un po’ con tutti. Il presidente del Parlamento Europeo, racconta, potrebbe essere l’uomo adatto per rappresentare Forza Italia. Una candidatura di bandiera, per ora. Magari solo un nome da spendere sul tavolo delle trattative con gli alleati, in attesa della sentenza di Strasburgo che dovrebbe restituire l’agibilità politica all’ex premier. Del resto non è un mistero: Lega e Fratelli d’Italia non potrebbero mai sostenere uno dei principali rappresentanti delle istituzioni europee. Un dirigente, così si dice, che vanta un rapporto personale con Angela Merkel. Eppure Tajani è un fedelissimo di Berlusconi da lungo tempo. Un dirigente di partito che il Cavaliere stima e di cui si fida ciecamente, sempre estraneo a manovre e giochi di Palazzo. Oltre che un rispettato e rassicurante testimonial di Forza Italia a Bruxelles.
Chissà. Tra una suggestione e l’altra, Berlusconi ha il prioritario obiettivo di saldare le varie anime del centrodestra. Instancabile, l’ex premier è tornato a coltivare il sogno dell’unità. Domenica scorsa Giorgia Meloni è stata invitata ad Arcore per provare a gettare le basi di un nuovo accordo politico. Nell’ottica di una coalizione di centrodestra, alla leader di Fratelli d’Italia potrebbe spettare il ruolo di pontiere tra Forza Italia e il fronte sovranista. Certo, restano le distanze. Il Cavaliere non si è mai convinto della necessità di organizzare le primarie per incoronare il candidato premier dell’alleanza. Passaggio obbligato, invece, per Salvini e Meloni. E poi rimane da trovare una sintesi sul futuro dell’Europa e della moneta unica, temi che vedono i partiti d’area su posizioni ancora lontane. Eppure le prime avvisaglie di un’intesa sono in campo. Alle amministrative di giugno, il centrodestra correrà unito in diverse città. A Genova si è trovato un accordo attorno al nome di Marco Bucci. Preso atto del suicidio grillino sotto la Lanterna – forse i Cinque stelle non presenteranno neppure il simbolo – non è detto che l’operazione non sia vincente. È una partita dall’importante valore simbolico: proprio il governatore ligure Giovanni Toti è uno dei principali sponsor dell’intesa tra Forza Italia e Lega Nord. Ma ci sarà un candidato sindaco unitario anche a Padova, dove il centrodestra sosterrà l’uscente Massimo Bitonci. E così a Como, dove l’aspirante sindaco di centrodestra sarà Mario Landriscina.
Nell’ultimo periodo Berlusconi è riuscito a riconquistare l’attenzione degli elettori. La classe, almeno quella mediatica, non è mai stata in discussione. Prima le fotografie in un McDonald’s del milanese. Adesso la svolta animalista. La settimana scorsa l’ex premier si è fatto ritrarre insieme a Fiocco di neve, uno dei cinque agnellini adottati in vista della Pasqua
Programmi, candidature, alleanze. Il rinnovato entusiasmo del Cavaliere non può prescindere dalla comunicazione, vecchio cavallo di battaglia. E così nell’ultmo periodo Berlusconi è riuscito senza troppi sforzi a riconquistare l’attenzione degli elettori. La classe, almeno quella mediatica, non è mai stata in discussione. Prima le fotografie in un McDonald’s del milanese. Adesso la svolta animalista. La settimana scorsa l’ex premier si è fatto ritrarre insieme a Fiocco di neve, uno dei cinque agnellini adottati in vista della Pasqua. Fotografie e video hanno fatto in breve tempo il giro della Rete. Una scelta di marketing inappuntabile per rilanciare la propria immagine. E, forse, anche un’intelligente mossa elettorale in vista delle amministrative. Stando alle ultime rilevazioni statistiche, nelle case degli italiani vivono almeno venti milioni di animali domestici tra cani e gatti. In palio ci sono voti sufficienti per tornare a Palazzo Chigi….