Atlantia si mangia Abertis, Snap crolla in borsa: le notizie economiche della settimana

Con l’asse italo-spagnola nasce il più grande gruppo autostradale del mondo. L’offerta (amichevole) di Atlantia ad Abertis non punta al ritiro dal mercato ed è finanziata da varie banche. Enel in linea con le attese, mentre il matrimoni Bper-Unipol sarebbe sconsigliato

1) Potremmo essere alla vigilia della nascita del più grande gruppo autostradale al mondo. Atlantia ha annunciato, dopo settimane di indiscrezioni, la sua offerta per il gruppo Abertis. Il gruppo che fa capo alla famiglia Benetton si è fatto avanti con un’offerta di 16,5 euro per azione: il 76,8% in contanti (al massimo 89.1%) e la parte restante in scambio di azioni. Il valore complessivo del deal potrebbe arrivare in caso di adesione totale, a 16,3 miliardi di euro. L’offerta è subordinata all’adesione del 50%+1 del capitale, non punta al ritiro dal mercato di Abertis ed è interamente finanziata da un pool di banche. Secondo l’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, l’offerta è da vedersi come “amichevole”.

2) Trimestre in linea con le attese per Enel. La società ha archiviato il primo trimestre dell’anno con un Ebitda ordinario dunque è pari a 3,763 miliardi di euro, mentre l’utile netto si è portato a 943 milioni di euro. Entrambi i valori sono in linea con le attese. Il gruppo ha confermato i target 2017 con un Ebitda a 15,5 miliardi di euro un utile netto a 3,6 miliardi e un dividendo minimo a 21 centesimi per azione a fronte di un debito netto a 38 miliardi.

3) Grandi manovre intorno al possibile matrimonio tra BPER e Unipol Banca. Da mesi si rincorrono voci sulla possibilità che l’ex popolare guidata da Alessandro Vandelli possa rilevare la banca del gruppo Unipol. A supportare le voci c’è stata la solita del gruppo assicurativo nel capitale di BPER, arrivata ormai al 9,9%. Secondo gli analisti però il matrimonio tra la banca modenese e Unipol Banca non s’ha da fare, perché sarebbe sciagurato per BPER: la bassa qualità dei crediti di Unipol Banca potrebbe infatti abbassare la solidità patrimoniale della ex-popolare.

4) Snapchat non fa sparire solo foto e video, ma anche soldi. La prima presentazione dei dati trimestrali dopo l’Ipo è stata un mezzo disastro e ha provocato il crollo del titolo Snap a New York, arrivato a perdere oltre il 20% in un giorno. Il balzo dei ricavi, saliti a 149 milioni di dollari da 39,7 milioni di un anno fa, è stato meno brillante delle aspettative, mentre le metriche segnalano un allarmante rallentamento della crescita, gli utenti attivi su base giornaliera sono saliti del 36% anno su anno a 166 milioni, ma solo +5% trimestre su trimestre. In più, nel corso della conference call con gli analisti, l’amministratore delegato e socio di maggioranza, Evan Spiegel, non ha cercato in alcun modo di fornire spiegazioni tranquillizzanti, nessuna indicazione sul trimestre in corso o sull’anno.

5) Banco BPM ha chiuso il primo trimestre della sua storia come società unica con un forte miglioramento delle attività operative, ma anche con un indebolimento, pare solo temporaneo, degli indicatori di solidità patrimoniale. Gli introiti totali sono saliti del 2,8% anno su anno a 1,21 miliardi di euro. Risultati molti positivi per le commissioni: +17% anno su anno. Utile netto a 116 milioni di euro, il doppio delle aspettative del consenso degli analisti. Il Common Equity Tier 1 è sceso di 60 punti base a 10,9%, ma la società ha spiegato che risalirà appena sarà approvato il modello di validazione interno.

6) Tiene nonostante la debolezza della sterlina il fatturato de La Doria, la società italiana del settore alimentare che ha in UK uno dei suoi mercati riferimento. Nel primo trimestre, chiuso il 31 marzo 2017, i ricavi consolidati sono rimasti pressoché costanti, a 167.5. Secondo il commento della società nella sua nota “I risultati sono in calo, come da previsioni, rispetto al primo trimestre del 2016, a causa della deflazione dei prezzi di vendita e dell’inasprimento dello scenario competitivo anche a seguito della Brexit” (qui tutti i dettagli).

7) Shopping per Emak, società impegnata nei settori dell’outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, e dei relativi componenti ed accessori. Il gruppo emiliano, attraverso la controllata Comet, un contratto vincolante per l’acquisizione dell’83,1% del gruppo mantovano. L’accordo ha valorizzato la società target circa 55 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 70 milioni nel 2016. Il titolo Emak ha reagito molto positivamente al deal, volando su massimi che non si vedevano dal 2008 (qui la nostra analisi tecnica del titolo).

8) Fila, storico gruppo italiano del settore del colore e della scrittura ha chiuso i primi tre mesi del 2017 con risultati da incorniciare, che hanno visto crescere tutti i principali indicatori finanziari. Ricavi in forte crescita a 117,6 milioni di euro, +41,9% dagli 82,9 milioni di euro, grazie anche alle acquisizioni societarie e utile per 5,7 milioni di euro rispetto al rosso di 300 mila euro dello stesso periodo di un anno fa (per i dettagli clicca qui).

9) Nuovo, ambizioso piano industriale per Bomi, gruppo italiano leader nella logistica biomedicale. La società ha annunciato i target del nuovo business plan 2017-19, che prevede di aumentare i ricavi del 40% nel triennio e di azzerare l’indebitamento. Il Piano approvato rappresenta una proiezione stand alone ed ha lo scopo di rappresentare la migliore stima della futura crescita organica del gruppo Bomi riflettendo l’attuale struttura e perimetro, senza considerare operazioni di M&A (per tutti i dettagli clicca qui). Dopo l’annuncio il titolo ha preso il volo a Piazza Affari, segnando i massimi da inizio 2016 (qui la nostra analisi tecnica del titolo).

10) Inizia col giusto passo il 2017 di Falck Renewables. La società attiva nel settore delle energie rinnovabili ha presentato i risultati del primo trimestre del 2017, con un fatturato in miglioramento a 77,5 milioni di euro e un risultato prima delle imposte stato in utile per 19,5 milioni di euro. Tutte le principali voci di bilancio hanno il segno più (per tutti i dettagli clicca qui). Il titolo dopo i conti ha rivisto livelli che non raggiungeva dall’agosto 2015 (qui la nostra analisi tecnica).

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