Non basta entrare in azienda, fare carriera, sentirsi apprezzati per essere certi di avere imboccato il percorso giusto. Come abbiamo detto più volte, la grande differenza nel mondo del lavoro la fanno le persone che, nonostante a volte abbiano ruoli di leadership, non è detto che si comportino sempre come il loro job title prevede. E così, mentre tu sei sempre più convinto che le cose stiano andando bene o che magari sì ci sono stati dei periodi di alti e bassi, ma è tutto risolto, può capitare che il tuo capo stia mettendo in atto una strategia per far sì che tu lasci l’azienda e ti disinnamori pian piano del tuo lavoro. Non stiamo parlando né di mobbing né tantomeno di straining che sono frutto di azioni mirate che durano mesi e mesi portano a devastazioni sia dal punto di vista fisico che mentale, ma di alcuni segnali che dovresti imparare a cogliere se ti sembra che qualcosa sia cambiato rispetto a quando il tuo capo non faceva altro che rivolgersi a te o ti dava via via compiti sempre nuovi e stimolanti.
“Perché succede?”, probabilmente ti starai chiedendo. Perché per molte aziende, a un certo punto, può essere meno impegnativo far sì che qualcuno se ne vada da sé e fare così spazio a nuove leve, anziché licenziarlo di suo. E perché, crisi o no, Jobs Act o meno, se si deve tagliano le risorse magari sostituendole con collaboratori o lavoratori precari, anche in questo caso, per non incorrere in problemi legali, è sempre molto più conveniente fare un accordo con il lavoratore anziché licenziarlo.
Ecco alcuni segnali che devi tenere in considerazione per capire se il tuo capo “vuole farti fuori”.
- Il tuo capo dà troppa importanza a dettagli che non sono rilevanti
Avete sempre lavorato bene, ti ha sempre dato fiducia anche nei momenti più difficili, perché sapeva che alla fine avresti concluso il tuo lavoro, pur di lavorare fino a tardi e con la soddisfazione di tutto il team. Ma a un certo punto quell’appoggio incondizionato viene meno e il tuo capo continua a farti notare a farti pesare qualsiasi dettaglio, anche il più insignificante. Qualche esempio? Avete fatto sempre delle presentazioni in Power Point e a un certo punto, senza darti alcuna spiegazione, vuole che tu le faccia in altro formato (e te lo dice all’ultimo minuto) o critica eccessivamente il tuo modo di condurre una riunione, di presentare un progetto, di metterlo nero su bianco. Se le critiche sono eccessive e infondate – per saperlo, se tu sei troppo “dentro” chiedi pure a un collega più oggettivo – non è un buon segnale. Il tuo capo sta cercando di spianarsi la strada per farti capire che non rendi più come dovresti e sta minando pian piano la sicurezza in te, togliendoti, goccia a goccia, la fiducia che ti aveva instillato.